Il disegno di legge del ministro Nordio si pone sulla scia del progetto Alfano-Berlusconi. Intaccare la divisione dei poteri, principio cardine della democrazia, è il presupposto per realizzare una svolta autoritaria

È noto che da molti anni l’ordinamento costituzionale della magistratura è oggetto di attacchi furibondi e di tentativi di riforma. Il 7 aprile 2011 il governo Berlusconi presentò un suo progetto che fu definito dal ministro della Giustizia Alfano, una riforma “epocale” della giustizia nel nostro Paese.

La riforma Berlusconi-Alfano, raccoglieva le suggestioni provenienti da alcuni settori dell’avvocatura e dalla falange dei media di proprietà o a servizio di Silvio Berlusconi, ossessionato dalle inchieste giudiziarie frutto della sua “vita spericolata”, e deciso a porre fine allo scandalo del “potere diviso”.

L’asse centrale della “riforma epocale” di Alfano si incentrava sulla rottura del modello costituzionale dell’unicità della magistratura.

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