Il disegno di legge del ministro Nordio si pone sulla scia del progetto Alfano-Berlusconi. Intaccare la divisione dei poteri, principio cardine della democrazia, è il presupposto per realizzare una svolta autoritaria
La separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri è un’arma di distrazione di massa. Il vero obiettivo, attraverso tutto l’impianto della riforma costituzionale, è quello di spostare la magistratura nell’orbita del controllo della maggioranza, stravolgendo gli equilibri istituzionali
Porre i pubblici ministeri sotto il tallone dell’esecutivo è una norma fascista. La "riforma" della giustizia del governo Meloni deve essere fermata e potremmo farlo quando ci sarà il referendum oppositivo con il quale dovremmo rispedire al mittente questo obbrobrio