Il deputato Croppo sostiene che gli incidenti mortali sono frutto di disattenzione, negando la responsabilità di chi lucra sulla pelle dei lavoratori

«Otto morti sul lavoro su dieci sono stati disattenti». A leggerle queste parole non ci si crede. Anche perché non sono dette in libertà a un Bar Sport. Sono state pronunciate da un parlamentare della Repubblica, il deputato di Fratelli d’Italia Marcello Coppo, a un incontro sul tema della sicurezza presso il polo universitario Astiss di Asti.

Se nel 2024 i morti sul lavoro sono stati 1.482 (stima dell’Osservatorio nazionale morti sul Lavoro di Carlo Soricelli), vuol dire che circa 1.200 sarebbero morti per una loro stessa disattenzione. La vittimizzazione secondaria fa un ulteriore passo in avanti.
Addossare la “colpa” alla vittima, scagionando allo stesso tempo il “carnefice”, è ormai sport in cui si diletta l’ultradestra nostrana.

Onorevole Coppo, è forse morta per disattenzione Luana D’Orazio quel maledetto 3 maggio 2021? Luana era un’operaia tessile. Giovanissima, aveva solo 22 anni e un figlio di 5. Lavorava in un’azienda a Montemurlo, in provincia di Pistoia. Luana è morta uccisa perché, come ha dichiarato la mamma, Emma Marrazzo, «è stata messa davanti a un’arma pronta a sparare. Era stata trasgredita ogni norma di sicurezza».
Sa cos’è successo onorevole Coppo? Luana è rimasta stritolata dall’orditoio su cui lavorava. È morta dopo lunghissimi 7 secondi di agonia. Morta per disattenzione? No. Luana è morta, anzi è stata uccisa perché gli imprenditori avevano manomesso le misure di sicurezza di quell’orditoio. Perché? Perché così si sarebbe potuto produrre di più e più rapidamente: un 8% in più all’anno. La vita di Luana è stata sacrificata sull’altare di un 8% in più di produzione, per qualche migliaio di euro di profitti di più all’anno. Luana è morta per il profitto, non per la disattenzione.

Onorevole Coppo, sono forse morti per disattenzione i 5 operai uccisi nel crollo del cantiere Esselunga a Firenze il 16 febbraio 2024? Luigi Coclite, 60 anni, Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, Bouzekri Rahimi, 56 anni, Mohamed Toukabri, 54 anni: questi i loro nomi. Sa cos’è successo onorevole Coppo? Sono rimasti schiacciati dal crollo di una trave di 20 metri. Forse per un errore di calcolo nella progettazione, sarà un tribunale a dover stabilire la verità giudiziaria. Ma quello che si sa è che quello non era un semplice cantiere, ma una giungla. Una giungla di appalti e subappalti con decine di aziende coinvolte. Il segretario della Fiom di Firenze Calugi dichiarò che ai lavoratori uccisi «veniva applicato il contratto di metalmeccanici ma… non stavano svolgendo lavori da metalmeccanici ma lavori edili… Ci troveremmo di fronte al fatto che si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire poi la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare”. Luigi, Taoufik, Mohamed, Bouzekri, Mohamed sono morti per il profitto, non per la disattenzione.

Onorevole Coppo, è forse morto per disattenzione Patrizio Spasiano il 10 gennaio 2025?
Patrizio era un tirocinante. Giovanissimo, aveva solo 19 anni. Lavorava da pochissimo in un’impresa in provincia di Napoli. Avrebbe dovuto imparare il mestiere, formarsi e orientarsi come saldatore. Sa cos’è successo, onorevole Coppo? Patrizio è stato investito da una fuga di ammoniaca che non si è arrestata se non dopo ore. Qualcuno dovrà spiegare perché non abbia funzionato un sistema di arresto delle esalazioni pericolose. L’ammoniaca l’ha investito in pieno viso, mentre era su trabattello, da solo. Lì, in altezza, è rimasto incastrato, senza che gli fossero stati nemmeno forniti i più elementari dispositivi di protezione individuale. Patrizio guadagnava 500€ al mese, per 40 e più ore di lavoro a settimana. Perché se assumi un tirocinante puoi risparmiare su stipendio, contributi, busta paga. E poi chi controlla che effettivamente quello sia “orientamento e formazione” (definizione del tirocinio) e non lavoro vero e proprio? Patrizio è morto per il profitto, non per la disattenzione.

Onorevole Coppo, voglio però venirle incontro. Mettiamo il caso che in alcune situazioni si muoia effettivamente “per disattenzione”. Cos’è che provoca questa disattenzione? Saprà bene che la soglia dell’attenzione fisiologicamente cala col procedere delle ore di lavoro. Più ore di lavoro consecutive si traducono in meno attenzione. Quindi, anche in quel caso, la causa ultima sono gli orari di lavoro troppo lunghi, i carichi troppo pesanti, lo scarso riposo, magari le pause insufficienti o addirittura inesistenti.

Onorevole Coppo, per le imprese la sicurezza è un costo e vogliono abbatterlo. Per i lavoratori e le lavoratrici, invece, la sicurezza è vita e vogliono tutelarla.
Per lei, per il governo Meloni che sostiene e per le opposizioni parlamentari che nulla hanno fatto in merito, la domanda è semplice: valgono più le nostre vite o i loro profitti?

L’autore: Giuliano Granato è portavoce di Potere al popolo

In apertura un’opera dell’artista Laika sul tema dei morti sul lavoro