Frutto della palpabile passione dell’autore per il Duca Bianco, l’Inventario letterario del mondo di David Bowie di Alessio Barettini (edito da Le Mezzelane) indaga e connette due mondi, quello della musica e quello della letteratura, che nel percorso artistico di Bowie si compenetrano profondamente. La scelta di intraprendere questo percorso, spiega l’autore, risale al 2016, anno della morte di Bowie (il 10 gennaio all’età di 69 anni, avvenuta nel suo attico al 285 di Lafayette Street, New York) e del conferimento, pochi mesi dopo, del premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan (che il cantautore americano non ritirerà). L’Accademia di Stoccolma assegna il premio a Dylan ritenendo le sue canzoni espressioni poetiche e universali e riconoscendo così ai testi musicali una dignità pari a quella delle forme letterarie più classicamente intese. Una scelta criticata dagli addetti ai lavori del mondo della letteratura (così come avvenne nel 1997 quando il Nobel fu assegnato al drammaturgo Dario Fo), benché i testi di Dylan attingano a piene mani dalla poesia inglese e molti cantautori siano stati al contempo poeti e romanzieri (da Leonard Cohen a Nick Cave).
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