All’Istituto centrale per la Grafica a Roma, fino al 28 settembre, una mostra riscrive la storia del cinema italiano celebrando trenta pioniere che hanno plasmato la settima arte dalle sue origini

L’Istituto centrale per la grafica di Roma ospita fino al 28 settembre la mostra inVisibili. Le Pioniere del Cinema. Curata da Archivio Luce Cinecittà, e realizzata grazie alla collaborazione del Centro sperimentale di cinematografia, del Museo nazionale del cinema di Torino e della Cineteca di Bologna, restituisce visibilità al ruolo cruciale, e troppo spesso trascurato, delle figure femminili che hanno contribuito in modo determinante a plasmare il linguaggio cinematografico fin dalle sue origini.

L’esposizione si presenta come un emozionante viaggio nella storia del cinema attraverso un vasto corpus di materiali: immagini, filmati d’epoca, pellicole, fotografie, riviste, documenti d’archivio, sceneggiature, e bozzetti. L’obiettivo del progetto è quello di riscoprire la storia della settima arte da una prospettiva nuova ed eterogenea e restituire visibilità alle donne che hanno segnato l’evoluzione dell’industria cinematografica.

“InVisibili” nasce proprio dall’urgenza di colmare un vuoto nella memoria collettiva, celebrando trenta figure femminili che attraverso il cinema hanno saputo reinventare il loro ruolo nella società. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Mondadori Electa, che integra il processo di riscrittura storica del progetto, e include oltre a un inedito dell’autrice Margaret Mazzantini, contributi di firme del giornalismo italiano, che approfondiscono e offrono il loro punto di vista sulle protagoniste dell’esposizione.

La mostra si articola in trenta sezioni, ognuna dedicata a una pioniera del cinema italiano delle origini. Tra le donne raccontate risalta la figura di Elvira Notari, la prima regista italiana che nei primi del Novecento aprì con suo marito la sua casa di produzione a Napoli, e ne avviò una anche negli Stati Uniti qualche anno dopo. Tra le figure straordinarie raccontate da “inVisibili” anche Giulia Cassini Rizzotto, attrice che dal teatro nel 1914 passò al cinema per poi divenire anche regista. Tra le protagoniste del progetto anche la stella del cinema muto Adriana Costamagna e la produttrice, cineasta e attrice Daisy Sylvan. Queste donne non solo hanno diretto film che avrebbero segnato indelebilmente i primi passi del cinema in Italia, ma anche fondato case di produzione e sfidato la censura fascista e le convenzioni sociali del loro tempo.

È un capitolo della storia tristemente trascurato, ma quando il cinema muoveva i suoi primi passi, le donne erano presenti in ogni fase del processo creativo, dalla scrittura alla regia, dalla produzione alla distribuzione. Figure come quella di Notari, Rizzotto e Costamagna, tra le altre sono riuscite ad affermarsi come archetipi femminili liberi e moderni, offrendo una prospettiva anticonvenzionale che ancora oggi traspare dalle loro opere.

Quella proposta da inVisibili non è solo un’operazione di recupero storico. La presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, ha evidenziato come la mostra esalti il fascino delle grandi attrici del primo cinema italiano, e riesca allo stesso tempo a raccontare con sensibilità anche il lavoro silenzioso di tante lavoratrici del mondo del cinema. L’accurata ricerca, e il confronto dei documenti dell’epoca promossi dal progetto ha reso possibile la riscoperta di punti di vista straordinari.

La mostra “inVisibili. Le Pioniere del Cinema” si tiene presso l’Istituto Centrale per la Grafica a Roma, in Via della Stamperia, 6. È un’occasione da non perdere per chiunque voglia scoprire l’importanza delle donne nella storia del cinema e la loro opera straordinaria, finalmente visibile.

Fonte e immagini: Giulia Maiorana – Studio Errani

Foto di A. Sbaffi e E. A. Minerva – Ministero della Cultura

L’autrice: Linda Capecci è giornalista e critico cinematografico