Il vero volto del governo che ama presentarsi come paladino della legalità

La vicenda che scuote il governo Meloni assume tinte sempre più grottesche. Non bastava che il ministro Nordio, il capo del Viminale Piantedosi e il sottosegretario Mantovano fossero finiti sotto inchiesta: ora anche Giusi Bartolozzi, “zarina” del ministero della Giustizia, è ufficialmente indagata per aver fornito «false informazioni» ai pubblici ministeri nel caso Almasri.

Secondo il Tribunale dei ministri, la versione fornita da Bartolozzi sul dossier Almasri — il comandante libico arrestato a gennaio e prontamente rimpatriato — era «inattendibile e mendace». La norma violata è l’articolo 371-bis del codice penale: fino a quattro anni di reclusione per chi, durante un’indagine, mentisce o tace di fronte ai magistrati.

Quel che colpisce è la fretta con cui la politica tenta di blindare la propria classe dirigente. Fratelli d’Italia – d’intesa con il governo – chiede alla Giunta per le autorizzazioni di estendere anche alla Bartolozzi la protezione parlamentare. Uno scudo che, pur non spettandole, potrebbe sottrarla a qualunque processo, così come accadrà – quasi certamente – per Nordio, Piantedosi e Mantovano.

Ecco il paradosso: la “difesa incolume” di un sistema che dice di voler riformare la giustizia ma che, alla prova del potere, fa quadrato attorno ai suoi. Il ministro Nordio si è affrettato a proclamare «massima solidarietà»: secondo lui, Bartolozzi «ha sempre agito nella massima correttezza e lealtà». Un plauso che assume il chiaro sapore di una protezione preventiva, ben prima di un eventuale svolgimento giudiziario.

Ma la gravità istituzionale resta. Non è solo un problema giudiziario: la rapidità con cui si mobilita lo “scudo politico” evidenzia un sistema in fibrillazione, disposto a neutralizzare l’indagine non con argomentazioni, ma con immunità condivise. Il governo che ama presentarsi come paladino della legalità si trova ancora una volta costretto a fughe in avanti e protezioni d’emergenza. Chissà quale favola racconteranno domani per giustificare l’ennesimo schermo al potere.

Buon mercoledì.