Così quando un giudice mette nero su bianco che non basta essere antipatico al governo (e utile ai suoi giornali) per essere un terrorista, la dirimpettaia di Garbatella che sta a Palazzo Chigi strepita. «Con questi giudici la sicurezza è impossibile!»

Nel mondo ideale di Giorgia Meloni e Matteo Salvini un ministro qualsiasi, perfino Piantedosi, deve essere libero di acciuffare un imam a caso, rinchiuderlo in un Cpr e poi firmare un foglio di via per l’Egitto. Se quell’imam si chiama Mohamed Shahin, sta a Torino da decenni con la sua famiglia, è stimato anche da ambienti cattolici (“buonisti”, scrive stamattina Il Giornale) e in Egitto rischia la vita, sono fatti suoi.

Del resto, sempre il quotidiano diretto ora da Tommaso Cerno definisce il presidente Al Sisi “un moderato”. Quindi, ricapitolando: Shahin brutto sporco cattivo, il carnefice di Giulio Regeni invece è una brava persona. Il manicheismo di governo funziona così: buoni e cattivi, bianco o nero. Il mondo è così meravigliosamente semplice, da quelle parti.

Nel Paese democratico che il governo vorrebbe scassare via referendum invece la detenzione e l’espulsione rimangono, seppur flebilmente, ancorati a quel vecchio vizio del diritto. Così quando un giudice mette nero su bianco che non basta essere antipatico al governo (e utile ai suoi giornali) per essere un terrorista, la dirimpettaia di Garbatella che sta a Palazzo Chigi strepita. «Con questi giudici la sicurezza è impossibile!», ha dettato ieri ai suoi editorialisti proni. E loro, stamattina, furiosi a vergare titoli dalla fine del mondo.

Era prevedibile. Per questa destra il Paese sicuro è quello in cui non c’è possibilità di incorrere nel dissenso, nemmeno in un’argomentata obiezione. È la sicurezza della rendita delle proprie idee, oltre alle posizioni. Per questo l’istinto di comandare si mangia qualsiasi possibilità di provare a governare.

Buon martedì.

In foto fiaccolata a Torino per la scarcerazione di Mohamed Shahin, imam della moschea Omar Ibn Al Khattab di San Salvario, Torino, novembre 2025. foto di Marioluca Bariona Crediti: M.Bariona

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