Il blitz fascista di quei quattro vigliacchi di Forza nuova sotto la sede di Repubblica (sempre con i volti coperti, perché il coraggio è qualcosa che si abbaia, da quelle parti, ma poi si rifugge sempre dai modi della democrazia) è solo l’ultimo atto di una recrudescenza di un fascismo di ritorno che si scorge non solo nei simboli (ed ecco perché la legge Fiano non è semplicemente “pittoresca” come in molti hanno tentato di farci credere) ma anche e soprattutto in un notevole senso di impunità che dalle parti delle formazioni di estrema destra (vale per Forza nuova ma vale allo stesso modo per CasaPound) sta largamente prendendo piede.
Forse varrebbe la pena soffermarsi sui tanti (troppi) che in questi ultimi mesi hanno giocato a minimizzare a tutti i costi in cambio di qualche copia (o, in televisione, di qualche punto di share) in più, mentre in tutto il Paese la disperazione e la paura sono diventate il concime perfetto per il ritorno di formazioni nostalgiche di un passato più che buio.
Il senso di impunità che spinge Forza nuova a manifestare a volto coperto e a pubblicare il loro folle comunicato («Oggi è stato solo il ‘primo attacco’ contro chi diffonde il verbo immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione etnica e l’invasione (…). Questi infami sappiano che non gli daremo tregua, li contesteremo ovunque».) però ha delle radici culturali in cui troppi, più o meno consapevolmente, hanno dato il proprio contributo. Sono diversi infatti i giornalisti, anche di grido, che in questi ultimi mesi hanno voluto darci lezione di “democrazia” avvalorando le tesi di formazioni incostituzionali adducendo le più diverse motivazioni; chi ci ha detto che è giusto “dare la parola a tutti” (e forse ha esagerato nelle ospitate diventate ormai abituali), chi invece è andato a discutere con loro (in eventi organizzati da loro) contribuendo alla normalizzazione e poi c’è chi (al solito) continua a contrapporrre il “comunismo”, sventolato come feticcio, come danno opposto ma identico.
Non può stupire che in questo gioco sporco di patinamento del fascismo alla fine i violenti si sentano pienamente legittimati: continuando ad allargare le maglie delle regole della democrazia inevitabilmente succede che anche gli inaccettabili estremi si ritrovino in gioco.
Il fascismo, in tutte le sue forme, avrebbe bisogno di non essere sdoganato oltre che combattuto.
Buon giovedì.