Non c’è più lo spazio. Il teatro della Congregazione delle Sacre stimmate che avrebbe dovuto ospitare il concerto per Jan Palach ha ritirato nella sera del 16 gennaio la propria disponibilità. Il discusso evento in programma sabato 19 gennaio, patrocinato da Comune e Provincia di Verona, viene dedicato al cinquantesimo anniversario di morte del giovane che a Praga si diede fuoco per protestare contro la repressione sovietica.
Sulla locandina del concerto sono riportati i nomi dei gruppi musicali che si esibiranno: Gabriele Marconi, Topi Neri, Hobbit e la Compagnia dell’Anello. Gli ultimi tre sono alcune delle band più seguite nel circuito dell’estrema destra e dei naziskin. Per questo da diverse settimane la manifestazione, organizzata da “Nomos-Terra e identità” è finita nel mirino delle associazioni democratiche scaligere e delle opposizioni.
Per la verità, il panorama musicale dell’estremismo è oggi uno degli elementi che ha agevolato maggiormente il rimontare del fascismo sulla scena politica. Ha creato rapporti (non solo a livello personale), ampliato legami e oltrepassato i confini. Alcuni cantanti in origine semisconosciuti si sono addirittura trasformati in leader politici da seguire e imitare. Festival come ad esempio “La tana delle tigri” a Roma non sono eventi per pochi intimi nostalgici. Piuttosto si tratta di serate che si trasformano in occasioni uniche per sventolare la propria rabbia verso il multiculturalismo e il diverso. Momenti in cui viene elogiata dunque la figura del combattente virile che vive devoto alla vittoria. Di conseguenza, diventano immancabili le magliette nere e i saluti romani.
Il mondo musicale dei fascisti del terzo millennio è ormai diventato un perfetto luogo di recluta per nuovi militanti. Concerti in cui si cementa il cameratismo, si fa propaganda politica e a torso nudo ci si mena con violenza. Il ballo a suon di “cinghiamattanza” è una tendenza che deriva dall’omonimo brano degli Zetazeroalfa, il cui leader è Gianluca Iannone, fondatore di CasaPound.
Da Nord a Sud, l’agenda dei concerti rock di stampo nazionalista è molto fitta. Non serve chissà quale strumento per consultare le date, le vecchie fanzine sono state ormai sostituite da pagine social ben aggiornate. Tuttavia, scatta la polemica quando ad ospitare l’evento non è un semplice magazzino di proprietà di un privato, piuttosto un’area comunale.
Nel Bresciano, precisamente nella tranquilla Prevalle, accade infatti che nell’indifferenza generale il 22 settembre 2018 in una struttura del municipio si svolga il terzo Memorial Simone Riva. La serata è in ricordo di un giovane ardito, deceduto tre anni prima in un incidente in montagna. Riva era uno storico militante di Forza nuova nonché ideatore del movimento Brescia ai Bresciani. Sul palco per l’occasione si esibiscono band riconducibili alla galassia nera come gli Skoll, Rdd e i Decima balder. In realtà, il luogo dell’evento come sempre viene tenuto nascosto fino all’ultimo e raggiungibile soltanto grazie alle informazioni che si possono ricevere tramite mail oppure telefonando. I camerati non aprono la porta a chiunque, soprattutto a nemici oppure a giornalisti che si infiltrano. Inoltre, si cerca spesso di non attirare l’attenzione dei media. Ed è proprio questo, forse, il nostro errore più grande. Aver esplorato troppo poco un oscuro fenomeno in continua crescita.