Per comprendere la devastazione che il neoliberismo ha causato alla vita delle città, dobbiamo ritornare agli inizi dell’offensiva culturale che ha progressivamente abolito ogni regola di trasformazione urbana. Tutti gli strumenti urbanistici delle grandi città a partire dagli anni Novanta (varianti parziali comprese) si sono fondati sul motore della rendita urbana, aumentando a dismisura i valori fondiari così da permettere enormi plusvalenze alle grandi proprietà immobiliari.
Oggi, dopo undici anni di crisi economica e finanziaria, stiamo assistendo ad un fatto nuovo. Le proprietà reali sono nelle mani del sistema del credito che si era colpevolmente prestato al gioco del finanziamento di una rendita apparentemente infinita perché sostenuta dalle scelte economiche decise a livello internazionale. Oggi gli effetti distorsivi sono pressoché terminati, ma hanno causato gravi sofferenze nei bilanci e quegli istituti finanziari devono oggi rientrare ad ogni costo dell’esposizione degli anni ruggenti. Roma è un esempio perfetto. Unicredit deve rientrare dal finanziamento verso il gruppo proponente dello stadio della Roma (180 milioni) e della proprietà dell’ex Fiera di Roma (180 milioni). Le due operazioni devono dunque arrivare all’attuazione non perché abbiano un loro motivo di esistere nel quadro di una visione urbana, ma perché devono coprire i buchi di bilancio.
Siamo di fronte all’ultimo atto della folle teoria della valorizzazione immobiliare e i segnali che arrivano da Milano, dove si stanno rimettendo in moto le trasformazioni ferme da un decennio grazie ai fondi immobiliari internazionali e sovrani dei Paesi più ricchi, ci dice che si sta avviando verso una nuova fase.
Il destino delle città è saldamente in mano agli istituti di credito. Non sono le amministrazioni comunali e pubbliche a decidere sui destini delle città, ma è un sistema economico e finanziario connesso a livello globale. Insieme alla finanza dominante ci sono due altri settori produttivi che dimostrano la struttura del dominio neoliberista…
L’urbanista Paolo Berdini è tra i relatori del convegno che si tiene a Bergamo il 6 aprile dal titolo “La città ai tempi del neoliberismo”, promosso da Prc/Sinistra europea.