Se in una storia d’amore lasciare andare l’altro può significare lasciargli la libertà di proseguire la propria vita da solo o con altre storie d’amore, in medicina e in particolare in psichiatria, dobbiamo dare alle parole amore e libertà un altro senso

Il 30 marzo del 1921 Ellen West è dimessa dalla clinica Bellevue di Kreuzlingen diretta da Ludwing Binswanger dopo un consulto con un altro famosissimo psichiatra dell’epoca, Eugene Bleuler. Entrambi gli psichiatri convergono sulla gravità della diagnosi e sull’inutilità di proseguire la cura della paziente che è affetta, anche, da anoressia. A Bellevue, Ellen annota nel suo diario il 18 marzo: «Cominciano a ricomparire i sintomi della depressione, ma sotto sta un’altra malattia, non so come si chiama, ma penso che sia una qualche incurabile malattia mentale».

Il 4 aprile muore suicida dopo aver scritto la sua ultima lettera nella quale si congeda dai luminari che l’hanno seguita sperando che un giorno il suo caso possa servire alla scienza. Nel 1944, dopo il suicidio del figlio primogenito, Binswanger pubblica il caso di Ellen West che resterà uno dei più famosi della psichiatria nel quale egli sostiene che la malattia della paziente è «un modo di essere nel mondo» e «la morte ne è la logica conseguenza». Dopo due tentativi di terapie psicoanalitiche e dopo numerosi ricoveri nella sua clinica il grande psichiatra capisce che non ha nessuna possibilità di curare la ragazza e la dimette pur sapendo quello che la paziente farà. Scriverà poi che quella di morire è stata una scelta consapevole, il suo destino. Scriverà di aver accettato la “libertà” della paziente e di non averla ostacolata in alcun modo poiché quello era il suo Dasein.

Anche in epoca successiva Binswanger continuò a ritenere giusta la propria decisione di lasciar andare Ellen West verso la morte. Quando nel 1961 Karl West gli invia gli auguri per il compleanno, egli risponde: «La decisione di allora è stata una delle più dolorose della mia vita. Ma nonostante abbia negli anni approfondito la mia esperienza, continuo ancora oggi a ritenerla una scelta giusta. Ricorderò sempre la Sua collaborazione basata su una fiducia assoluta e su una capacità di comprensione che si incontra raramente».
Questo caso ha formato tutta la psichiatria del nostro secolo e in particolare la corrente detta esistenzialista che ha avuto in Basaglia il suo epigono e nella legge 180 la sua espressione. Il caso di Ellen West ha…

L’articolo di Francesca Fagioli e Andrea Masini prosegue su Left in edicola dal 14 giugno 2019


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