Notizia che non leggerete mai sui giornali oggi e nemmeno nei giorni a venire. Vittorio Feltri (sì, proprio lui), è stato condannato a pagare 25.000 euro di risarcimento nonché la deincizzazione dell’articolo diffamatorio (cioè, farlo sparire dal web) per avere ingiustamente offeso la cooperativa Intrecci che si occupa, guarda caso, di accoglienza.
La sentenza è del 13 giugno. Il testo, che faceva riferimento in modo particolare all’accoglienza di persone richiedenti asilo, era corredato da una tabella in cui si citava esplicitamente, tra le altre, proprio la cooperativa della Caritas che ha sede a Rho (Milano). Ebbene, rende noto la Caritas ambrosiana in una nota, il giudice, nel dispositivo della sentenza, ha riconosciuto che il titolo del quotidiano Libero, di cui è direttore editoriale Vittorio Feltri, ha volontariamente ricercato l’offesa gratuita nei confronti di chi “lecitamente percepisce contributi per lo svolgimento di essenziali attività d’assistenza”.
Libero è stato condannato, nella figura del suo direttore, in riferimento “alla derisione ed insinuazione del carattere para-delittuoso del ricevimento di fondi per lo svolgimento delle attività” della cooperativa che invece ha sempre svolto il proprio lavoro nei termini di legge.
Ma la notizia della condanna, credetemi, non la leggerà e non la scriverà nessuno. Rimarrà sepolta tra le notizie non date, e fingeranno di non saperlo, di non accorgersene.
E invece mi sembra un’ottima notizia che una bugia venga ripagata. No?
Buon venerdì.