«Angeli e demoni», così l’hanno chiamata, piomba su una provincia famosa per gli asili nido più belli del mondo e tassi di offerta del servizio più alti della Svezia. Fino al 26 settembre prossimo – termine dell’indagine – è assolutamente certo che continuerà lo stillicidio di notizie dalla procura e il «clima da caccia alle streghe», come denunciano i Cobas.
Le “streghe” sono il welfare pubblico, la solidarietà in generale, la «psicologizzazione della realtà» (copyright di Galli della Loggia sul Corsera) e le famiglie arcobaleno. Sullo sfondo le regionali di novembre in cui, per la prima volta, l’Emilia è contendibile dalla Lega; l’inseguimento di Di Maio a Salvini che gli fa dire, complice Il Giornale, che «la sinistra prima faceva il business con i migranti attraverso le cooperative, oggi lo fanno sulle adozioni dei bambini», e l’ansia di Salvini di coprire il clamore del Russiagate. Dopo i rifugiati, i minori, dopo le Ong, le coop.
Riassunto delle puntate precedenti: il caso scoppia il 27 giugno, quando i carabinieri eseguono 18 misure cautelari per conto della Procura di Reggio Emilia su un presunto giro di affidi illeciti nella Val d’Enza. Nei guai assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi.
Agli atti ci sono “lavaggi del cervello” ai bambini per raccontare abusi mai avvenuti, relazioni dei servizi sociali falsate e dunque minori sottratti alle loro famiglie. Ci sono anche dettagli forti, come i regali e le lettere dei genitori naturali nascosti e i disegni dei bambini contraffatti per descrivere molestie mai subite. Si parla subito di “caso Bibbiano”, dal nome del comune il cui sindaco Pd, ora autosospeso, Andrea Carletti, è finito ai domiciliari, accusato non di maltrattamenti sui minori ma di abuso d’ufficio e falso. L’inchiesta, per ora…