Il “socialismo” è tornato. Per decenni questa parola è stata considerata imbarazzante, un deprecabile fallimento e una reliquia di un’era passata. Non più! Oggi, politici come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez indossano l’etichetta con fierezza e guadagnano supporto, mentre organizzazioni come i Democratic socialists of America accolgono frotte di nuovi membri. Ma che cosa intendono esattamente per “socialismo”? Seppur benvenuto, l’entusiasmo per la parola non si traduce automaticamente in serie riflessioni sul suo significato. Che cosa significa o dovrebbe significare “socialismo” ai giorni nostri? […]
Chiaramente, il progetto di ripensare un socialismo per il ventunesimo secolo è di per sé un lavoro piuttosto impegnativo, fin troppo perché una sola persona o persino un singolo gruppo di persone si impegni nella sua teorizzazione. Se il lavoro verrà completato (ed è un grande “se”), sarà attraverso gli sforzi combinati di attivisti e teorici, mentre intuizioni acquisite attraverso la lotta sociale si uniscono e si potenziano con il pensiero programmatico e con l’organizzazione politica.
Ciò nonostante, voglio offrire tre serie di brevi riflessioni che mi sembrano in linea con quello che ho affermato. Queste hanno a che fare con i confini istituzionali, il surplus sociale e il ruolo dei mercati.
I problemi dei confini sono importanti almeno quanto quelli che riguardano l’organizzazione interna delle “sfere” che prendiamo per date (come «l’economico» e «il politico»). Invece di focalizzarsi esclusivamente o unilateralmente sull’organizzazione dell’economia, i socialisti avrebbero bisogno di riflettere sulla relazione dell’economia con il suo retroterra di possibilità: con la riproduzione sociale, con il naturale non umano, con le forme non capitalizzate di benessere e potere pubblico. Se il socialismo deve superare tutte le forme istituzionalizzate di irrazionalità, ingiustizia e non libertà capitaliste, deve re-immaginare i rapporti tra produzione e riproduzione, società e natura, e sociale e politico…
(traduzione di Alessia Gasparini)
Nancy Fraser è una critica teorica, una femminista e docente di filosofia alla The New School di New York City. Il suo ultimo libro è “Femminismo per il 99%”, sul ruolo del femminismo in una possibile rivoluzione del sistema capitalista. Il 1 ottobre Nancy Fraser è stata ospite del Museo Macro di Roma in occasione di una rassegna di eventi a cura di Castelvecchi Editore e Filosofia in movimento. La sua lectio magistralis è intitolata “Cosa dovrebbe significare il socialismo nel XXI secolo”.