«Incostituzionale per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo». Così la Corte costituzionale ha definito la norma del "decreto sicurezza", cavallo di battaglia di Salvini quando era ministro dell'Interno, che preclude l'iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.
 
«La Corte - si legge in una nota del 9 luglio - ne ha dichiarato l’incostituzionalità poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.
Leggi il Comunicato della corte costituzionale  [pdf-embedder url="https://left.it/wp-content/uploads/2020/07/CC_CS_20200709165957.pdf"]
«Incostituzionale per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo». Così la Corte costituzionale ha definito la norma del “decreto sicurezza, cavallo di battaglia di Salvini quando era ministro dell’Interno, che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.
 
«La Corte – si legge in una nota del 9 luglio – ne ha dichiarato l’incostituzionalità poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.

Leggi il Comunicato della corte costituzionale 

CC_CS_20200709165957