Russia, Usa, Cina, Francia e Regno Unito hanno usato più volte il potere di veto al Consiglio di sicurezza Onu per garantirsi l’impunità nei conflitti in cui sono coinvolti. Per questo l’Assemblea delle Nazioni Unite sta riformando il meccanismo di voto

Il meccanismo di dialogo e rappresentazione delle Nazioni Unite, costituito dal Consiglio di sicurezza e dall’Assemblea generale, è ritenuto insufficiente da un numero sempre maggiore di Paesi aderenti all’Onu. Lo scorso 26 aprile l’Assemblea generale del Palazzo di vetro ha adottato, tramite consenso e dunque senza necessità di votare, una risoluzione (la A/Res/76/262) in cui viene messo in discussione in maniera condivisa e concreta il meccanismo di utilizzo del veto da parte dei 5 Stati membri permanenti del Consiglio che sono Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Federazione Russa e Repubblica popolare cinese. La risoluzione prevede che quando uno dei 5 utilizzi il potere di veto, il segretario generale convochi entro dieci giorni lavorativi una sessione dell’Assemblea così da discutere circa l’oggetto della votazione bloccata dal veto. Inoltre, la stessa Assemblea richiede al Consiglio che entro 72 ore dalla sessione straordinaria questo presenti un report in cui descriva l’uso del veto in questione.

La risoluzione in questione …

L’articolo prosegue su Left del 13 maggio 2022 

Leggilo subito online o con la nostra App
SCARICA LA COPIA DIGITALE

SOMMARIO

 

</a