Contrapporre al suprematismo di Trump e di Putin un presunto suprematismo europeo è la negazione dello spirito di Altiero Spinelli

Com’era facilmente prevedibile, c’è certa stampa inebriata dal profumo dei soldi delle armi che da un paio di giorni sta usando la piazza piena per l’Europa come roncola contro chiunque si permetta di porre dei dubbi. A leggere certe dichiarazioni e certi editoriali, pare che tutti siano d’accordo sul folle piano di riarmo di von der Leyen, a parte qualche screanzato nemico della patria.

Conviene quindi ricordare che sono contro il piano Rearm Europe il Partito democratico – al di là della minoranza interna che farebbe la guerra alla segretaria anche per un voto sul semolino in commissione agricoltura –, il Movimento 5 stelle, Alleanza verdi sinistra e Italia Viva, con Matteo Renzi che lo ha definito “fuffa”. Questo solo nell’opposizione, al di là di Salvini nella maggioranza.

Vale la pena tenerlo a mente, perché la “sicurezza dell’Europa” è un’idea talmente vasta che non merita proprio di diventare l’ammennicolo di qualche esagitato che ne vorrebbe imporre una e indivisibile.

Dopo il ministro Valditara, che ci ha spiegato che “solo l’Occidente conosce la storia”, abbiamo ascoltato in piazza del Popolo Roberto Vecchioni dire che “solo noi abbiamo la cultura” e Antonio Scurati dimenticarsi che Bruxelles paga autocrati per torturare le persone migranti, mentre chiude gli occhi su Gaza.

Contrapporre al suprematismo di Trump e di Putin un presunto suprematismo europeo è la negazione dello spirito di Altiero Spinelli. Quella piazza non è il manganello di qualche saccente assertivo. Quella piazza chiede di voler bene a un’idea di Europa. Quale sia l’idea è il punto centrale. Lì sta la politica.

Buon lunedì.