Alle 2.14 del 29 agosto del 1997, con un periodo di autoistruzione esponenziale di soli 25 giorni, Skynet, il sistema di difesa militare statunitense, sviluppato dalla società Cyberdyne divenuto autocosciente, decide di iniziare l’attacco all’umanità per autodifesa. I militari provano a disattivarla e Skynet decide l’attacco nucleare alla Russia per provocare la rappresaglia che avrebbe determinato il “giorno del giudizio”. Nella saga Terminator l’ultima resistenza umana è datata 2029. Capacità belliche, robotica avanzata, integrazione con capacità che oggi chiameremo “agentiche” (intelligenze artificiali che prendono il controllo di sistemi informatici connessi a rete) e capacità predittive su scenari complessi che sviluppano soluzioni per raggiungere i “propri scopi”, caratterizzano tutti gli scenari previsti nella letteratura e nella cinematografia fantascientifica distopica.
La novità dell’oggi è che questi fattori, oggi, sono tutti sul nostro tavolo!
L’idea della guerra si è trasformata nel tempo. Pur fondata sulla “difesa” o sulla “conquista”, le modalità concrete del conflitto ne hanno sempre influenzato le regole, che spesso assumevano un carattere, che paradossalmente, era definito etico. In passato, ad esempio. il codice cavalleresco imponeva limiti alla violenza e uno scontro più ritualizzato, riconoscendo ai civili e ai prigionieri un certo rispetto. Anche se ideale più che reale, questa etica riconosceva che, persino nella battaglia, l’umanità deve imporre dei confini per restare tale.
La potenza “meccanica” crescente degli armamenti spinse l’umanità a cercare la definizione di regole condivise anche per la guerra e le sue forme. La Convenzione di Ginevra, nata dopo la seconda guerra mondiale, stabilì regole fondamentali per limitare la brutalità nei conflitti, vietando torture e attacchi ai civili, e affermando che anche la guerra deve avere dei limiti condivisi.
Oggi, droni telecomandati e algoritmi assassini svuotano la guerra di ogni residuo codice morale. L’eccidio barbarico di Hiroshima e Nagasaki aveva smosso le coscienze a ricercare comportamenti condivisi e di controlli reciproci sul possesso, lo sviluppo e l’utilizzo di armi che potevano distruggere l’intera umanità.
Quelle stesse regole, oggi, vengono messe alla prova da droni autonomi e algoritmi privi di morale ed etica, spietati perché senza pietas, in un’epoca in cui la guerra rischia di diventare Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivistaQuesto articolo è riservato agli abbonati
Se sei già abbonato effettua il login




