I patrioti italiani hanno deciso ora di concedere al Mossad – agenzia di intelligence dello Stato di Israele – di farsi una scampagnata a Udine insieme alla nazionale di calcio che sfiderà l’Italia il prossimo 14 ottobre, in una delle partite di calcio che rimarranno impresse nel calendario della vergogna della Figc

Il nostro governo non è ancora contento di essere prono al criminale governo di Israele nei consessi internazionali. Non basta. A Giorgia Meloni e ai suoi ministri non basta nemmeno avere chinato la testa in acque internazionali, permettendo all’esercito israeliano di assaltare come pirati cittadini italiani, poi trascinati in cella, fottendosene di qualsiasi rispetto dei diritti umani. I patrioti italiani hanno deciso ora di concedere al Mossad – agenzia di intelligence dello Stato di Israele – di farsi una scampagnata a Udine insieme alla nazionale di calcio che sfiderà l’Italia il prossimo 14 ottobre, in una delle partite di calcio che rimarranno impresse nel calendario della vergogna della Figc.

Accadrà quindi che un corpo paramilitare ma interamente criminale sarà sugli spalti a Udine, ufficialmente “per garantire sicurezza”. Quale sicurezza potrebbe garantire il servizio di intelligence di uno Stato che affama, che spiana, che deliberatamente ammazza donne e bambini, non ci è dato sapere.

Direte: il ministro Piantedosi ha smentito. Ma il governo che smentisce è lo stesso governo che aveva concesso al Mossad di passeggiare sul suolo italiano durante la visita in Italia dell’ex premier israeliano Olmert. Il ministro Piantedosi è lo stesso che ha garantito protezione ai militari israeliani in vacanza di decompressione nelle Marche e in Sardegna. Del resto, il genocidio stanca.

Così il governo di coloro che avrebbero dovuto essere patrioti, giorno dopo giorno, si smutanda in un mediocre vassallo, ponte nel Mediterraneo. E insieme al diritto internazionale anche la dignità, e fino a un certo punto.

Buon martedì.

Meloni alla festa per San Francesco, foto gov

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.