Lo Stato dell’Oklahoma sta per mettere a morte un uomo innocente. Mentre la Georgia, nella notte appena trascorsa, ha messo a morte Kelly Gissendaner, da 70 anni una donna non veniva mandata dal boia. Pianificò l’assassinio del marito assieme al suo amante, l’esecutore materiale, condannato all’ergastolo. L’appello del papa al Congresso sulla pena di morte non è stato ascoltato granché: l’ambasciatore della Santa Sede si era appellato alle autorità della Georgia chiedendo di commutare la pena.
Richard Glossip doveva essere giustiziato mercoledì 16 settembre, ma, dopo che un vero e proprio movimento di persone, fra cui l’attivista Helen Prejean e Susan Sarandon, si era mobilitato per chiedere alla Corte d’appello di analizzare nuove prove che dimostravano l’innocenza di Glossip, la sentenza era stata sospesa fino al 30 settembre per valutare i nuovi elementi.
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Ora, due settimane dopo questa concessione che faceva sperare nella grazia, la Corte d’appello del tribunale penale dell’Oklahoma ha respinto tutti gli appelli sottoposti dal team di avvocati che si erano offerti di lavorare pro-bono al caso di Glossip. La condanna è stata quindi confermata e verrà eseguita oggi alle 15.00 (circa le 22.00 italiane).
Oklahoma Court of Criminal Appeals DENIES all relief to Richard Glossip, set to be executed on Sept. 30: pic.twitter.com/cyuOaQoQZC
— Chris Geidner (@chrisgeidner) 28 Settembre 2015
Secondo la Corte infatti:
anche alla luce delle nuove prove presentate la testimonianza di Sneed (l’esecutore materiale del delitto) – decisiva nell’incastrare Glossip e a detta della difesa infondata – rimane attendibile. Nessuno dei testimoni del processo ha inoltre ritrattato la propria testimonianza e Glossip non ha presentato alcuna prova credibile che i testimoni siano colpevoli di falsa testimonianza.
Il procuratore generale e il governatore dello Stato dell’Oklahoma, entrambi repubblicani e quindi tendenzialmente favorevoli alla pena di morte, si sono detti concordi con la decisione della Corte che, a loro opinione, farebbe finalmente giustizia.
«Ora, tutta la nostra attenzione e il nostro sostegno vanno alla famiglia di Barry Van Treese, che ha aspettato 18 lunghi anni che venisse fatta giustizia per questo brutale omicidio» ha dichiarato il procuratore generale Scott Pruitt. Secondo il governatore Mary Fallin: «Glossip ha avuto più processi, ben 17 anni di ricorsi in appello e 3 sospensioni dell’esecuzione per riesaminare il caso. E la corte ha respinto tutte le prove e gli argomenti presentati più e più volte».
Non sembra invece della stessa opinione la figlia di Sneed, esecutore materiale dell’uccisione che ha evitato la pena di morte proprio accusando Glossip di essere il mandante dell’omicidio.
Il 23 ottobre dello scorso anno la donna inviò addirittura una lettera per tentare di convincere la corte dell’Oklahoma a rivedere la sentenza. «Sono fermamente convinta che Richard Glossip sia un uomo innocente condannato a morte – scrive – una vita innocente è già stata spenta dalle azioni di mio padre. Una seconda non dovrebbe fare la stessa fine».
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