Senza primarie e senza dubbio alcuno, Piero Fassino, il “sabaudo”, si ricandida alla guida di Torino. «Abbiamo tenuto in piedi la città che non è stata piegata dalla crisi. Ora possiamo fare il salto verso la ripresa». Fassino, che è presidente dell’Anci, secondo Ipr è il quarto sindaco d’Italia per indice di gradimento (59,7%). Matteo Renzi lo presenta come «l’unico candidato di sinistra», forse per sbarrare la strada al deputato di Sel ed ex sindacalista Fiat Giorgio Airaudo, che ha annunciato la sua candidatura «perché solo una sinistra forte può fermare le destre». E non un sindaco di sinistra che piace alla destra come Fassino che, a sentire l’ex presidente della Regione, il forzista Enzo Ghigo, «ha lavorato molto bene».
Ma come è stata la sua gestione: ha rilanciato Torino o ne ha accompagnato il declino? «Buona anche se migliorabile» la definisce Francesco Profumo, ex rettore del Politecnico, ministro all’Istruzione del governo Monti e torinese d’adozione: «Direi che, nonostante la crisi e le condizioni difficili, la città è molto cambiata in meglio», dice a Left l’attuale presidente di Iren spa, la multiservizi torinese che guida dal 2013. Dal 2014 Profumo guida anche la Scuola di alta formazione al management di Torino. Proprio sull’investimento in formazione, ricerca e innovazione l’ex ministro apprezza l’operato di Fassino: «Un’integrazione tra domanda di lavoro e offerta formativa forte come quella realizzata a Torino la troviamo soltanto in capitali europee come Berlino, Amsterdam, Barcellona». Secondo l’ex rettore, «nonostante la pesante crisi abbia prodotto la chiusura di alcune imprese, molte altre sono cresciute, hanno un’altissima reputazione, guadagnano e assumono». Il rilancio passa anche dal nuovo piano strategico della città metropolitana 2015-2025. «Mi aspetto che nei prossimi cinque anni cominci la ripresa», dice Profumo. Di tutt’altro parere è Marco Revelli, che in Piemonte insegna Scienza della politica all’Università Avogadro e in Italia ha promosso L’Altra Europa con Tsipras. «Cinque anni grigi».