“Torna l’Italia del Sì”. Quando ho sentito Matteo Renzi che lo diceva, tre foto mi hanno preso la mente. L’Italia in camicia nera che diceva sì a Mussolini, Eia,eia, alalà. L’Italia di Pio XXII, che portava in giro madonne pellegrine e scomunicava comunisti e braccianti del sindacato. L’Italia che saltellava al grido “chi non salta comunista è” lanciato da Berlusconi, sul palco con Fini e Casini. Amo un’altra Italia, quella di “chi vide sotto l’etereo padiglion dotarsi più mondi e il sole a irradiarli immoto”: era un toscano, nativo di Pisa. E di chi “temprando lo scettro ai regolatori, gli allor ne sfronda e alle genti svela di che lacrime grondi e di che sangue”: questi nacque addirittura a Firenze. L’Italia di Cesare Beccaria: “Dei delitti e delle pene”. Di Antonio Gramsci: “ mi piace essere l’acido corrosivo dell’imbecillità”. Di Vittorio Foa: “essere a sinistra vuol dire essere qua e altrove, vivere oggi e contemporaneamente domani”.
Torna l’Italia del Sì, noi votiamo No
"Torna l’Italia del Sì". Quando ho sentito Matteo Renzi che lo diceva, tre foto mi hanno preso la mente. L’Italia in camicia nera che diceva sì a Mussolini, Eia,eia, alalà. L’Italia di Pio XXII, che portava in giro madonne pellegrine e scomunicava comunisti e braccianti del sindacato. L’Italia che saltellava al grido “chi non salta comunista è” lanciato da Berlusconi, sul palco con Fini e Casini. Amo un’altra Italia, quella di “chi vide sotto l’etereo padiglion dotarsi più mondi e il sole a irradiarli immoto”: era un toscano, nativo di Pisa. E di chi “temprando lo scettro ai regolatori, gli allor ne sfronda e alle genti svela di che lacrime grondi e di che sangue”: questi nacque addirittura a Firenze. L’Italia di Cesare Beccaria: “Dei delitti e delle pene”. Di Antonio Gramsci: “ mi piace essere l’acido corrosivo dell’imbecillità”. Di Vittorio Foa: “essere a sinistra vuol dire essere qua e altrove, vivere oggi e contemporaneamente domani”.