Ha sperimentato a tutto raggio nel mondo dell’arte il mago della musica Brian Eno. E non pensiamo solo al suo essere stato l’iniziatore del glam rock con David Bowie, anticipatore della new wave con i Roxy Music, della dance elettronica e della ambient-musice molto altro Questa volta ne ha fatte di tutti i colori letteralmente realizzando un’opera di video arte per Mantova capitale della cultura.
In questi giorni Eno sta ultimando la messa a punto dell’installazione visiva 77 Million Paintings for Palazzo Te, un’opera spettacolare che, attraverso la proiezione di una combinazione di immagini in continua evoluzione, crea una di “pittura di luce” sulla facciata rinascimentale del museo. Con quest’opera, che sarà inaugurata ufficialmente il 25 giugno, il polistrumentista e compositore inglese insegue il sogno dell’opera totale, caro a Kandinsky, mettendo insieme linguaggi artistici diversi, cercando un effetto di sinestesia e di grande impatto emotivo.
Il progetto è stato concepito dall’artista inglese come un’opera di “musica visuale”, grazie all’uso di un software generativo di immagini. Alla base di 77 Million Paintings c’è la ricerca sulla luce come mezzo artistico che Brian Eno sviluppa da dieci anni a questa parte e dalla volontà di le nuove possibilità estetiche offerte dalla tecnologia.
Tutto cominciò nel 2006 con opere di videoarte per piatti televisivi e monitor oscurati e inutilizzati e poi ha preso la strada di grandi installazioni nei musei e negli spazi pubblici di tutto il mondo.
“Mi piacerebbe che queste opere aiutassero a lasciar andare il mondo di cui dobbiamo far parte ogni giorno, per arrenderci ad un altro tipo di mondo pieno di immaginazione” racconta il compositore inglese.
Dopo la presentazione dell’opera a Sidney e Rio de Janeiro, a Mantova, 77 Million Paintings è allestito nel Giardino dell’Esedra di Palazzo Te ( aperto in notturna fino alle 24) e a Mantova si arricchisce di inediti confronti fra arte contempoanea e arte rinascimentale.
In contemporanea, le Fruttiere di Palazzo Te accolgono l’installazione sonora The Ship, dall’ultimo album di Brian Eno: una sonorizzazione estesa che esplora il rapporto tra composizione musicale e ambiente.