Acqua da bere e per lavarsi: almeno tre bottiglie da due litri o una vasca da bagno piena; un fornello a gas portatile e una bomboletta di ricambio; una coperta isotermica; una torcia; una mantellina da pioggia; candele, fiammiferi e carta igienica. E poi cibi secchi e in scatola, pasta e noodle liofilizzati, salsa di soia e sale. Da qualche anno a questa parte, nella capitale del Giappone c’è chi si prepara all’arrivo di un grande terremoto. Nel 2012, uno studio dell’Università di Tokyo ha avvertito: entro i prossimi 30 anni, c’è il 98% delle possibilità che la città sia colpita da un terremoto di magnitudo pari o superiore al settimo grado. «Non voglio andare nel panico perché mi manca qualcosa», spiega Kazuko, una donna minuta sulla sessantina residente nel distretto di Shinagawa a Tokyo. Per completare il suo kit di sopravvivenza ha da poco acquistato un set da campeggio, tenda e materassino, entrambi arancioni. In una valigia 24 ore c’è tutto il necessario per scappare, anche in aereo, nel caso in cui la situazione vada fuori controllo.
Tokyo è il fulcro di un’area metropolitana da oltre 36 milioni di abitanti. Le aree densamente antropizzate, una rete intricatissima di ferrovie e strade sopraelevate la rendono vulnerabile ai danni causati da un sisma di grandi proporzioni. C’è chi ha fatto delle stime: un evento sismico di portata pari o superiore a quello del marzo 2011 causerebbe più di 20mila vittime e 856 miliardi di dollari di danni, ha da poco fatto sapere l’ufficio governativo per la gestione delle calamità naturali. Ma le autorità rassicurano: la messa in sicurezza degli edifici e i sistemi di early warning, di preavviso di eventuali onde anomale, limiteranno i danni del 70%.
Ad agosto il governo giapponese ha varato un piano di investimenti pubblici – circa 75 miliardi di euro – che prevede anche opere di adeguamento antisismico delle infrastrutture. Anche il governo metropolitano ha accelerato i preparativi. A febbraio è stata presentata una proposta per rendere Tokyo «immune» ai sismi. Secondo il documento dell’amministrazione della capitale, al momento oltre l’80% delle abitazioni è adeguato agli standard antisismici. Si supera il 95% per gli edifici pubblici identificati come punti di ritrovo e accoglienza in caso di sisma: municipi, scuole, palestre e ospedali. L’obiettivo è mettere in sicurezza il 90% delle strade entro il 2020 e il 95% delle case entro il 2021.
Tra meno di quattro anni la capitale giapponese ospiterà le Olimpiadi estive e tutto deve essere pronto, anche all’eventualità di un disastro naturale di grosse proporzioni. Lo scorso anno il governo metropolitano ha distribuito ai suoi abitanti una guida, disponibile anche in inglese online, aggiornata con mappe e consigli utili per affrontare un disastro naturale di grandi proporzioni. L’introduzione del volume di oltre 200 pagine è affidata a un fumetto manga, intitolato Tokyo Day X. Le vignette in bianco e nero rappresentano una Tokyo totalmente devastata da un grande terremoto. La narrazione si chiude con una riflessione: «Questa non è una storia fatta con i “se”. Questa è una storia che nel prossimo futuro diventerà realtà». L’invito finale è «Prepariamoci!».
Ma se da un lato la città potrebbe resistere all’impatto di un sisma violento, è il rischio tsunami ad aprire scenari ignoti.
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