«Non svendete la democrazia – #StopCeta». Scritta nera su striscione giallo di 70 metri quadrati, il messaggio di Greenpeace sventola sul centro congressi europeo del Lussemburgo, dove oggi – 21 ottobre – i ministri per il Commercio dei Paesi dell’Unione europea si stanno per incontrare in occasione del Consiglio Trade. Il Ceta, ovvero l’accordo commerciale tra Unione europea e Canada, «è una minaccia per la democrazia, per le politiche ambientali europee e i servizi pubblici», dicono gli attivisti.
Liberalizzare, deregolamentare, trasferire il potere dal pubblico al privato. Anche se i Ventotto sembrano fermamente allineati con la Commissione, il dissenso della Vallonia può bastare a far fallire il Ceta. Perché uno di loro, il Belgio, necessita del benestare dei parlamentini regionali. Perciò grazie alla Vallonia verrebbe meno l’unanimità dei capi di stato nel Consiglio europeo di oggi, e quindi non si potrà passare allo step successivo, e cioè alla firma durante il vertice bilaterale del 27 a Bruxelles.
Intanto, in occasione dell’incontro tra i ministri Ue al Commercio, la campagna StopTtip & StopCeta intende “bombardare” di tweet la Rete. Dalle 11 di venerdì, con i seguenti messaggi:
#StopCETA i cittadini europei chiedono di fermare l’approvazione di un trattato insostenibile @CarloCalenda @MatteoRenzi @StopTTIP_Italia
#StopCETA we support Wallonian’s Parliament statement on CETA @PaulMagnette @StopTTIP_Italia
con #CETA rischi per standard ambientali e sociali e su investimenti #StopCETA @CarloCalenda @StopTTIP_Italia @Greenpeace