Matteo Renzi annuncia che il suo prossimo impegno referendario sarà un faccia a faccia televisivo nel salotto di Mentana. Contro De Mita. Ciriaco De Mita. Giuro.
La notizia intanto contiene subito una grande verità: il premier ha effettivamente deciso di spersonalizzare il referendum e in effetti ha partecipato solo a tutti i dibattiti televisivi in prima serata rinunciando però responsabilmente allo scontro che si terrà alla fraschetta da Marione ad Ariccia contro un giovane chierichetto del fronte del no.
La seconda verità invece è che il mondo dell’informazione si mantiene compatto per evitare che la retorica del giovane contro il vecchio possa prendere piede così hanno pensato di pescare nel fronte del no (variegato nel bene e nel male, come quello del sì, del resto) un giovane virgulto pronto a reggere i ritmi astutamente televisivi del premier. Dopo De Mita assisteremo allo scontro Renzi-Calderoli, poi Renzi contro Renzo Bossi (Umberto potrebbe rischiare di essere a tratti scoppiettante), poi Renzi contro un compagno di classe di Salvini, poi Renzi contro un posteggiatore abusivo e infine Renzi contro il capo villaggio anziano dei watussi. Peccato che non sia disponibile Andreotti. Mentre Gelli, pur indisponibile, ha fatto sapere per vie traverse di essere d’accordo con la riforma.
Poi c’è un terzo punto: l’uomo più vicino a De Mita, il miglior interprete di quel tempo, è proprio lui, Matteo, che mica per niente arriva (con una certa fierezza, tra l’altro) da quella storia lì. Solo che questo, sicuro, se lo riconosceranno a telecamere spente.
Si scherza, ovviamente. Speriamo.
Buon martedì.