Martin Schulz lascerà il Parlamento europeo per cercare di cambiare la politica tedesca. L’annuncio ufficiale arriverà in giornata. Ma la conferma delle indiscrezioni – che circolavano da settimane -, risale a questa notte, quando, dopo una breve intervista telefonica, il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha diffuso la notizia
Martin Schulz, membro del partito socialdemocratico tedesco (Spd) fin dagli anni ’70, è stato sindaco della città di Aquisgrana, al confine tra Germania, Olanda e Belgio, dal 1987 al 1998. Uomo di cultura – di professione era libraio – e amante dello sport – da giovane sognava di fare il calciatore -, è ben visto nel partito come uomo dalla grande passione politica. Non da ultimo, Schulz padroneggia ben 5 lingue oltre il tedesco. Tra queste c’è anche l’italiano.
Tecnicamente, il Presidente del Parlamento europeo sarà capolista nel Land (regione, tdr.)Nord Reno Westfalia, ma è evidente che a questo punto nella Spd si aprirà un grande dibattito su chi dovrà correre per la posizione di Cancelliere. Sarà proprio Martin Schulz, o il Segretario generale Sigmar Gabriel a sfidare Angela Merkel? Intanto, rimane vacante anche la posizione di Ministro degli affari esteri. Il 54 per cento dei tedeschi vedrebbero bene Schulz nel ruolo.
In realtà, la partenza di Schulz dal Parlamento europeo rientra nel quadro di un accordo tra i due principali gruppi parlamentari di Bruxelles siglato dopo le scorse elezioni europee del 2014. Al tempo, socialdemocratici e popolari si erano accordati per un biennio a testa alla guida dell’istituzione. Probabilmente sarà Manfred Weber a prendere il posto di Schulz al Parlamento. Per ora abbiamo la candidatura di Alain Lamassure, vicepresidente francese della delegazione popolare.
Una settimana fa, Der Spiegel aveva anche fatto circolare la notizia che Jean Claude Juncker sarebbe tentato dalle dimissioni nell’ottica di un Parlamento europeo orfano di Schulz. Lunedì scorso però, un portavoce di Juncker ha smentito la notizia. Ma la fuga di indiscrezioni conferma l’importanza di Schulz negli equilibri istituzionali di Bruxelles e Strasburgo.
Intanto, mercoledì Jean Claude Juncker ha rilasciato una lunga intervista a Contexte. Il Presidente della Commissione europea ha parlato delle primarie francesi, dei conflitti tra i vari stati membri europei, degli scandali legati al nuovo incarico di Barroso presso Goldman Sachs e alle trasferte del Commissario Oettinger. Infine, Juncker ha parlato dell’importanza delle persone che parlano in termini positivi dell’Europa: «Difficile credere a qualcuno che si spende a favore di un progetto politico; è molto più facile seguire coloro che criticano». Con la partenza di Schulz, Juncker perde un alleato in questo senso. Ma forse, in questo momento storico, il libraio di Aquisgrana serve di più in Germania. In fondo, tutti hanno la sensazione che il destino dell’Europa dipende soprattutto da Berlino.
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