«Si è distinta per la sua grande umanità e il suo impegno costante nella gestione della crisi dei rifugiati». Con questa motivazione la giuria del Premio Houphouet-Boigny per la ricerca della pace dell'Unesco ha scelto la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, a pari merito con SOS Méditerranée, l'Ong francese che ogni giorno salva numerose vite in mare. «Da quando è stata eletta sindaco nel 2012, Nicolini si è distinta per la sua grande umanità e il suo impegno costante nella gestione della crisi dei rifugiati e della loro integrazione dopo l'arrivo di migliaia di rifugiati sulle coste di Lampedusa e altrove in Italia», si legge nelle motivazioni. Prima di lei, a ricevere il premio istituito nel 1989 in passato anche Nelson Mandela e Yasser Arafat.
«Questo premio è un grande onore per me, per Lampedusa e per i lampedusani», ha commentato la sindaca. «Ma soprattutto è un tributo alla memoria delle tante vittime della tratta di esseri umani nel Mediterraneo. In un momento in cui c'è chi chiude le frontiere e alza muri parlando di una invasione che non c'è essere premiati con questa motivazione ci fa sperare in una Europa solidale, dove l'umanità non è sparita. È su questi valori, su questi principi che si fonda l'Europa. Diversamente rischiamo di naufragare anche noi insieme a profughi e migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo».
Noi di Left facciamo le nostre congratulazioni a Nicolini e Lampedusa ripubblicando un monologo che la sindaca ha scritto per noi qualche tempo fa, insieme a Giulio a Cavalli e da lui recitato nel video qui sotto.
«Si è distinta per la sua grande umanità e il suo impegno costante nella gestione della crisi dei rifugiati». Con questa motivazione la giuria del Premio Houphouet-Boigny per la ricerca della pace dell’Unesco ha scelto la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, a pari merito con SOS Méditerranée, l’Ong francese che ogni giorno salva numerose vite in mare. «Da quando è stata eletta sindaco nel 2012, Nicolini si è distinta per la sua grande umanità e il suo impegno costante nella gestione della crisi dei rifugiati e della loro integrazione dopo l’arrivo di migliaia di rifugiati sulle coste di Lampedusa e altrove in Italia», si legge nelle motivazioni. Prima di lei, a ricevere il premio istituito nel 1989 in passato anche Nelson Mandela e Yasser Arafat.
«Questo premio è un grande onore per me, per Lampedusa e per i lampedusani», ha commentato la sindaca. «Ma soprattutto è un tributo alla memoria delle tante vittime della tratta di esseri umani nel Mediterraneo. In un momento in cui c’è chi chiude le frontiere e alza muri parlando di una invasione che non c’è essere premiati con questa motivazione ci fa sperare in una Europa solidale, dove l’umanità non è sparita. È su questi valori, su questi principi che si fonda l’Europa. Diversamente rischiamo di naufragare anche noi insieme a profughi e migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo».
Noi di Left facciamo le nostre congratulazioni a Nicolini e Lampedusa ripubblicando un monologo che la sindaca ha scritto per noi qualche tempo fa, insieme a Giulio a Cavalli e da lui recitato nel video qui sotto.