L’accordo commerciale ha lo scopo di creare un mercato unico per merci, investimenti e servizi tra Usa e Ue: abolizione dei dazi, uniformazione di leggi e regolamenti internazionali. E, soprattutto: segretezza. Il Ttip, infatti, contenendo i dettagli strategici dei mercati Usa e Ue, è stato secretato.

Quando i nomi sono complicatissimi, in genere, non c’è niente di buono. Potremmo chiamarla Uon, Unione dell’Occidente neoliberista, quella a cui, da tre anni, il governo degli Stati Uniti e la Commissione europea lavorano, in gran segreto. È il Transatlantic trade and investment partnership (Trattato transatlantico di liberalizzazione di commercio e investimenti, Ttip), una vera e propria rivoluzione per le vite dei cittadini europei e statunitensi. Si tratterebbe del più grande mercato unico mai esistito, per trovare qualcosa di simile forse toccherebbe scomodare Carlo V. I mercati di Usa e Ue, infatti, sommati, fanno il 50 per cento del Pil mondiale.

Paventato da Barack Obama e Cecilia Malmstrom come un’imminente soluzione alla crisi, in realtà l’accordo appare ancora lontano e complicato, come dimostrano gli slittamenti che si susseguono da Washington a Bruxelles. Proprio oggi, 10 giugno, infatti, il Ttip doveva essere discusso e votato al Parlamento europeo, ma il voto è stato rinviato. Un rinvio dovuto agli oltre 200 emendamenti presentati e alle numerose richieste di voto disgiunto. Perciò – riporta l’Ansa – al presidente dell’Europarlamento Martin Schulz non è rimasta altra scelta che rinviare.

Ma cos’è questo Ttip? L’accordo commerciale ha lo scopo di creare un mercato unico per merci, investimenti e servizi tra Usa e Ue: abolizione dei dazi, uniformazione di leggi e regolamenti internazionali. E, soprattutto: segretezza. Il Ttip, infatti, contenendo i dettagli strategici dei mercati Usa e Ue, è stato secretato. Quello che si sa si sa grazie a Wikileaks o alle associazioni “portatrici di interesse” accreditate che possono partecipare ai dialoghi con la Commissione. Nemmeno i parlamentari possono assistere.

Le criticità sono tante. E riguardano la salute e il controllo dei prodotti alimentari, settori in cui in Usa e in Ue vigono leggi e regolamenti diversi. Chi si uniforma a chi? Uniformare le leggi vuol dire abbassare l’asticella dei controlli? Sul tema delle Pmi (piccole e medie imprese) italiane, uniformare e abbattere i dazi significa occasione di esportazione o affossamento del made in Italy? Per qualcuno potrebbe andarci di mezzo persino la sovranità dell’Unione europea, con lo svuotamento del potere decisionale dei Parlamenti in favore delle multinazionali. Le domande sono tante. Le risposte sono ipotesi e segretezza. Perciò, oltre 300 organizzazioni e migliaia di persone, hanno creato una rete dal basso tra Stati Uniti e Unione europea, sotto il nome di StopTtip. Per monitorare e informare sullo svolgimento dei negoziati. Proprio perché «non è un semplice accordo commerciale come altri, ma è una scelta strategica e culturale per l’Unione». Parola di Matteo Renzi.

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