Il 30 gennaio 1969 i Beatles suonano per l’ultima volta dal vivo, in quello che è passato alla storia come il Rooftop Concert. Dopo aver vagliato le ipotesi di suonare su una nave, in un anfiteatro in Tunisia o nella cattedrale di Liverpool, i quattro baronetti scelgono la terrazza del loro quartier generale londinese, la Apple, al numero 3 di Savile Row per quello che sarà il loro ultimo concerto dal vivo. L’occasione sono le riprese per il progetto Get Back, un nuovo lavoro con cui i produttori provano a far superare i contrasti tra i quattro. «Tornare alle origini», come ai tempi di Please Please Me, il primo disco registrato in un’unica seduta di 12 ore nel 1962, questo doveva essere Get Back: un disco spontaneo e poco ricercato, registrato in diretta senza ricercatezze e senza elaborazioni in studio. Gli operatori addetti alle riprese e una manciata di curiosi, sarebbero stati il pubblico.
Ma solo per poco, però, finché la massa di fan che avevano appreso in qualche modo la notizia si riversano sotto il palazzo, tra le decine di poliziotti che provano a fatica a tenerli a bada.
Dopo di allora, quello che rimane, è l’ultimo album registrato in studio dai quattro: Abbey Road. La Emi, infatti, pressa e riesce a conseguire una tregua temporanea: tra luglio e agosto del 1969, negli studi della strada da cui l’album prende il nome, Abbey Road appunto, i Beatles scrivono, provano e registrano le loro ultime canzoni insieme. Meno di un mese dopo è pronto il loro testamento artistico: Because, Something, Here Comes the Sun. Sono solo alcuni dei brani del disco che passeranno alla storia.
Non ignoriamo che la sequenza cronologica nella discografia ufficiale indichi Let It Be come ultimo album, pubblicato nel 1970, ma in verità fu registrato in presa diretta nel gennaio 1969.