La politica è una scienza semplice: nonostante il cicaleccio che le sta intorno è tutta nelle azioni di chi governa, nel controllo dell’opposizione e nelle pressioni internazionali. Il resto è cerimonia, retorica, disonestà intellettuale, irrealtà, truffa. Abd al-Fattah al-Sisi, presidente di un Egitto che ci ha restituito Giulio Regeni martoriato e con addosso tutto il male del mondo, aveva promesso al nostro blando governo (al Renzi bis così come al precedente Renzi-Renzi) di mettersi a disposizione per la ricerca della verità e per il rispetto della vittima, dei suoi famigliari e dell’Italia intera. Gli abbiamo creduto (chi più, chi meno, chi per niente) poiché anche i carnefici talvolta sono indispensabili per fare chiarezza sulle colpe.
Khaled Shalab in Egitto era quel vigliacco generale che ebbe il coraggio di dichiarare a tutto il mondo che Giulio morì per un banale incidente stradale dichiarando fiero: «non c’è alcun sospetto crimine dietro la morte del giovane italiano, il cui corpo è stato ritrovato sulla strada desertica Cairo-Alessandria.» Evidentemente non gli bastò, come prova, il corpo sfigurato dalle incessanti torture che Regeni ha subito probabilmente per giorni interi. Del resto Shalab è lo stesso già condannato in Egitto per avere torturato un cittadino innocente nel 1999 e ormai deve averci fatto il callo. Non solo: secondo molti sarebbe proprio il generale ad avere provveduto all’operazione di tortura sul corpo indifeso dello studente italiano. Insomma: Shalab, in questa storia che si dipana poco e lentamente, è sospettato di essere il cattivo.
Nei giorni scorsi al-Sisi ha promosso Khaled Shalab nominandolo capo della polizia di Fayum, non distante dal Cairo. Promosso. Sì. Non si sa per quali meriti ma l’Egitto ha pensato bene di premiare il sospettato boia di Regeni alla faccia del tiepido Gentiloni, delle promesse sventolate e di una famiglia (quella di Giulio) che continua a farsi spezzare le vene del cuore da una vicenda che diventa più lugubre ogni giorno che passa. Il giudizio lo lascio a voi; la politica è una scienza semplice, del resto.
Buon mercoledì.