All’apertura dell’ultimo giorno di lavori del G7 Energia a Roma, Greenpeace consegna ai ministri delle potenze mondiali un gigantesco termometro, simbolo della temperatura del Pianeta che continua a salire

All’apertura dell’ultimo giorno di lavori del G7 Energia a Roma, Greenpeace ha consegnato consegnando ai ministri delle potenze mondiali un gigantesco termometro, simbolo della temperatura del Pianeta che continua a salire. Al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, presidente di turno del G7 energia, gli ecoattivisti hanno chiesto di isolare le posizioni negazioniste e anti-scientifiche della nuova amministrazione Trump, rappresentata al G7 Energia dal segretario del dipartimento energia Rick Perry.

Dal canto suo, Calenda ha rassicurato sul rispoetto deglo obiettivi fissati alla conferenza sul clima di Parigi del dicembre 2015, «ma questo non basta», spiega Luca Iacoboni, responsabile della campagna clima e energia di Greenpeace Italia. «Se davvero vogliamo mantenere l’aumento di temperatura entro i 2°C, o ancor meglio sotto la soglia di 1,5°C, bisogna fare molto di più. E l’Italia, che ha la presidenza di turno del G7, deve dare l’esempio non limitandosi a fare i compiti a casa ma facendo pressione su chi non sembra prendere sul serio i cambiamenti climatici». Al tema – e in particolare alla strategia troppo timida del governo italiano – è dedicata la copertina del numero di Left in edicola, con dati, testimonianze, reportage, e un’intervista a Bill McKibben, lader dell’organiGzazione ambientalista Usa 350.org.

Il ministro dello Sviluppo economico ha anche annunciato che nella settimana dopo Pasqua presenterà in audizione alla Camera la nuova Strategia energetica nazionale. «L’auspicio è che non sia l’ennesimo piano energetico basato sulle fonti fossili, ma purtroppo la decisione di separare la Sen dal Piano integrato energia e clima sembrerebbe confermare l’idea del ministro di mettere al centro del piano energetico il gas, relegando le energie rinnovabili a una fonte marginale, senza prendere impegni per un definitivo abbandono del carbone», continua Iacoboni. «Speriamo che il ministro ci smentisca con i fatti, ma ad oggi il governo sembra avere davvero poca ambizione. Non è questo ciò che ci aspettiamo da un Paese investito della presidenza del G7, e non smetteremo di farlo presente al governo».

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