Il bambino a Cardito lo conoscevano tutti. A qualcuno faceva anche tenerezza mentre suo padre lo prendeva a calci in mezzo alla strada. “Sono esasperato”, diceva lui. Era esasperato, lui. E in fondo basta leggere le cronache di questi giorni per ritrovarci dentro tutta la superficialità di chi crede che la ferocia sia stata superata dall’evoluzione e ora si mostri solo in casi di raptus. Raptus, li chiamano così.
“Salutava sempre, era gentile” dicono gli abitanti riferendosi al padre Tony. Il salutava sempre ormai è il più approfondito metro di giudizio di una società in cui l’importante è occuparsi del proprio cortile, al massimo del proprio pianerottolo e dei parenti ma solo quelli di primo grado. Salutava sempre. Eh, già.
Invece Tony, anche se salutava sempre, ha massacrato di botte i figli della madre trentenne. Sberle, calci, pugni e una scopa addirittura spezzata. La bambina di otto anni ha in faccia tutta la cattiveria dell’uomo che salutava sempre e invece il fratellino più piccolo no, non ce l’ha fatta.
“Queste cose le vedi in tv ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene” ha detto il sindaco di Cardito. Perché tra le nostre ultime perversioni c’è anche quella di essere diventati insensibili, refrattari a ciò che leggiamo e vediamo. Ci hanno convinto (bene) che non ci riguardi. E quindi il trauma c’è solo se accade nel nostro quartiere, solo quello.
Il padre (che oltre ai due figliastri pestati ne ha uno suo) ha negato ogni accusa. Come farebbe qualsiasi buon padre di famiglia, coraggioso e responsabile. Poi ci ha ripensato. Ha detto di averli picchiati ma senza scopa, quella, dice, l’avrebbe rotta per rabbia sul pavimento.
E poi la frase mostruosa che sembra essere passata sotto silenzio: “Per comprare la cameretta nuova avevamo fatto molti sacrifici, perciò quando i bambini hanno rotto le sponde del letto ho perso il controllo e li ho picchiati”.
Avete letto bene. I “sacrifici” per comprare il letto che andava preservato dai bambini. Ha difeso il letto, insomma. La difesa è sempre legittima, no?
Buon mercoledì.