Secondo i dati Istat il 41,9% dei minori vive in abitazioni sovraffollate. Nel 7% dei casi senza acqua corrente e poca luce naturale. E il 33,8% delle famiglie non ha computer o tablet in casa

Com’è ‘sta quarantena? Ogni tanto conviene leggersi i numeri perché fa bene, fotografa la realtà e affievolisce la retorica.

Ieri l’Istat (perché di questi tempi le fonti sono importanti) ha pubblicato una ricerca che dice che «nel 2018 il 27,8% delle persone vive in condizioni di sovraffollamento abitativo. Tale condizione di disagio è più diffusa per i minori, il 41,9% dei quali vive in abitazioni sovraffollate. Il disagio si acuisce se, oltre ad essere sovraffollata, l’abitazione in cui si vive presenta anche problemi strutturali oppure non ha bagno/doccia con acqua corrente o ha problemi di luminosità. La condizione di grave deprivazione abitativa riguarda il 5% delle persone residenti e, ancora una volta, è più diffusa tra i giovani. Infatti, vive in condizioni di disagio abitativo il 7,0% dei minori e il 7,9% dei 18-24enni. La quota scende al crescere dell’età fino ad arrivare all’1,8% fra le persone di 75 anni e più».

Una piccola nota anche a proposito della tecnologia che permette di superare la quarantena: nel periodo 2018-2019, il 33,8% delle famiglie non ha computer o tablet in casa, la quota scende al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore. Solo per il 22,2% delle famiglie ogni componente ha a disposizione un pc o tablet. La percentuale di famiglie senza computer supera il 41,0% nel Mezzogiorno, con Calabria e Sicilia in testa (rispettivamente 46,0% e 44,4%), ed è circa il 30,0% nelle altre aree del Paese.

Un altro dato, tanto per capirci: Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada che racconta: «Ci arrivano – direttamente o indirettamente, tramite altre associazioni – decine di segnalazioni di multe a senza fissa dimora in tutta Italia. Multare una persona che non può adempiere a un ordine impossibile è un’assurdità logica, prima ancora che giuridica. Quelle multe chiaramente le impugneremo tutte e le faremo tutte archiviare, dovendo però fare dei processi».

Insomma, ci sono quarantene molto diverse dalla narrazione generale. Così, per dire.

Buon martedì.