Cara Italia,
ascolta questo silenzio.
La nostra normalità è stata stravolta e ci siamo svegliati in un incubo. Ci ritroviamo chiusi nelle nostre case, isolati e angosciati, ad aspettare la fine di questa pandemia. Non sappiamo quando potremo tornare alla nostra vita, dai nostri cari, in aula o al lavoro. Peggio, non sappiamo se ci sarà ancora un lavoro ad attenderci, se le aziende sapranno rialzarsi, schiacciate dalla peggiore crisi economica dal dopoguerra.
Forse avremmo potuto evitare questo disastro?
Molti studi sostengono che questa crisi sia connessa all’emergenza ecologica. La continua distruzione degli spazi naturali costringe infatti molti animali selvatici, portatori di malattie pericolose per l’uomo, a trovarsi a convivere a stretto contatto con noi. Sappiamo con certezza che questa sarà solo la prima di tante altre crisi – sanitarie, economiche o umanitarie – dovute al cambiamento climatico e ai suoi frutti avvelenati. Estati sempre più torride e inverni sempre più caldi, inondazioni e siccità distruggono già da anni i nostri raccolti, causano danni incalcolabili e vittime sempre più numerose. L’inesorabile aumento delle temperature ci porterà malattie infettive tipiche dei climi più caldi o ancora del tutto sconosciute, rischiando di farci ripiombare in una nuova epidemia.
Siamo destinati a questo? E se invece avessimo una via d’uscita? Un’idea in grado di risolvere sia la crisi climatica sia la crisi economica?
Cara Italia, per questo ti scriviamo: la soluzione esiste già.
L’uscita dalla crisi sanitaria dovrà essere il momento per ripartire, e la transizione ecologica sarà il cuore e il cervello di questa rinascita: il punto di partenza per una rivoluzione del nostro intero sistema. La sfida è ambiziosa, lo sappiamo, ma la posta in gioco è troppo alta per tirarsi indietro. Dobbiamo dare il via a un colossale, storico, piano di investimenti pubblici sostenibili che porterà benessere e lavoro per tutte e tutti e che ci restituirà finalmente un Futuro a cui ritornare, dopo il viaggio nell’oscurità di questa pandemia.
Un futuro nel quale produrremo tutta la nostra energia da fonti rinnovabili e non avremo più bisogno di comprare petrolio, carbone e metano dall’estero. Nel quale smettendo di bruciare combustibili fossili, riconvertendo le aziende inquinanti e bonificando i nostri territori devastati potremo salvare le oltre 80.000 persone uccise ogni anno dall’inquinamento atmosferico.
Immagina, cara Italia, le tue città saranno verdi e libere dal traffico. Non perché saremo ancora costretti in casa, ma perché ci muoveremo grazie a un trasporto pubblico efficiente e accessibile a tutte e tutti. Con un grande piano nazionale rinnoveremo edifici pubblici e privati, abbattendo emissioni e bollette. Restituiremo dignità alle tue infinite bellezze, ai tuoi parchi e alle tue montagne. Potremo fare affidamento sull’aria, sull’acqua, e sui beni essenziali che i tuoi ecosistemi naturali, sani e integri, ci regalano. Produrremo il cibo per cui siamo famosi in tutto il mondo in maniera sostenibile.
In questo modo creeremo centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro ben retribuiti, in tutti i settori.
Questo Futuro è davvero possibile, cara Italia, ne siamo convinti. Per affrontare questa emergenza sanitaria stiamo finalmente ascoltando la scienza. Ed è proprio la scienza ad indicarci chiaramente la rotta da percorrere per sconfiggere la crisi climatica. Stavolta sappiamo quanto tempo ci rimane per agire: siamo già entrati nel decennio cruciale. Il momento del collasso dell’unico ecosistema in cui possiamo vivere, il superamento di 1,5°C di riscaldamento globale, già si staglia all’orizzonte. La folle curva di emissioni va capovolta già da quest’anno, e per sempre. Solo se ci riusciremo costruiremo un Paese e un mondo più giusto, più equo per tutte e tutti, non a spese dei più deboli, ma di quei pochi che sulla crisi climatica hanno costruito i loro profitti.
Cara Italia, sei di fronte ad un bivio della tua storia, e non dovranno esserci miopi vincoli di bilancio o inique politiche di austerity che ti impediscano di realizzare questa svolta.
Cara Italia, tu puoi essere d’esempio. Puoi guidare l’Europa e il mondo sulla strada della riconversione ecologica.
Non a tutte le generazioni viene data la possibilità di cambiare davvero la storia e creare un mondo migliore – l’unico in cui la vita sia possibile.
Questa è la nostra ultima occasione. Non possiamo permetterci di tornare al passato. Dobbiamo guardare avanti e preparare il nostro Ritorno al Futuro!
* Gli attivisti e le attiviste di Fridays for future Italia – www.ritornoalfuturo.org
Ps: questo è solo l’inizio. Oggi comincia una grande campagna per la rinascita del nostro Paese, che ci porterà fino al lancio di una serie di proposte concrete, in occasione del global #DigitalStrike, il 24 aprile. E non saremo soli.
con il supporto di:
Armaioli Nicola – Chimico, Dirigente di Ricerca presso Cnr
Balzani Vincenzo – Chimico, Professore emerito presso l’Università di Bologna
Banfi Luca – Direttore dipartimento di Chimica Università di Genova
Barbante Carlo – Paleoclimatologo, Università Venezia
Barbera Filippo – Docente di sociologia economica, Università di Torino
Bardi Ugo – Docente di Chimica e Fisica, Università di Firenze
Bartoletti Antonella – medico, socio dell’Isde e dei Gufi
Bartolini Stefano – Docente di Economia Politica, Università di Siena
Belligni Silvano – sociologo, Università degli Studi di Torino
Bellini Alberto – Coordinatore Corso di Laurea in Ingegneria elettronica, delegato Kic
Bergamini Giacomo – Professore presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna
Bigano Andrea – Economista, scienziato del Cmcc
Blanchard Guido – Dottore Forestale
Bosetti Valentina – Docente di economia dell’ambiente
Budroni Marilena – Docente di Microbiologia agraria, Uni Sassari
Bonapace Elena – economista, Italian action network
Buizza Roberto – Docente di Fisica, Sant’Anna di Pisa
Cagnoli Paolo – Resp. Osservatorio Energia Emilia Romagna, Docente di Energetica
Campanella Luigi – Docente di Chimica, già presidente Società chimici italiana
Caserini Stefano – Docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici, PoliMilano
Cacciamani Carlo – fisico, dipartimento Protezione Civile Nazionale
Cassardo Claudio – Docente di fisica del clima, Università di Torino
Castellari Sergio – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)
Ceroni Paola – Chimica, Università di Bologna
Comanducci Paolo – Rettore dell’Università di Genova
Gagliasso Elena – Docente di Logica e Filosofia della scienza, La Sapienza
Filpa Andrea – architetto, Università Roma Tre, Comitato scientifico Wwf Italia
Fuzzi Sandro – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, Cnr
Gentilini Patrizia – medico oncologo-ematologo, comitato scientifico Isde – Medici per l’Ambiente
Giacomin Serena – climatologa, presidente di Italian Climate Network
Grosso Mario – Docente PoliMi, fondatore Associazione Ingegneri per l’Ambiente e il Territorio
Gullino Maria Lodovica – Docente di Patologia vegetale e direttore del Centro Agroinnova
Guzzetti Luca – Docente di Scienze della Comunicazione, UniGe
Iannelli Marirosa – presidente Water Grabbing Observatory
Lantschner Robert – fondatore di CasaClima, presidente di ClimAbita Foundation
Lombroso Luca – Meteorologo Ampro e divulgatore ambientale
Marletto Vittorio – fisico, responsabile Osservatorio clima Arpae Emilia-Romagna
Palazzi Elisa – Docente di Fisica del clima e ricercatrice presso Isac Cnr
Papini Alessio – Docente di Biologia, Università di Firenze
Pasini Antonello – Ricercatore presso Iia Cnr
Piombino Aldo – Docente di geologia
Poggiali Elisa – ingegnere Ambiente e Territorio, membro di 100Esperte.it
Poggio Alberto – Ricercatore in Sistemi per l’Energia, Politecnico di Torino
Riccobon Angela – biologa, Isde Forli-Cesena
Ridolfi Ruggero – Oncologo Endocrinologo, Coordinatore Isde (Medici per l’ambiente) sezione Forlì-Cesena
Rovelli Carlo – fisico e saggista,
Ruggieri Gianluca – Docente di Tecnologie per la Sostenibilità, UniInsubria
Tartaglia Angelo – Docente di Ingegneria e Fisica, Università di Torino
Trecroci Carmine – Docente di Macroeconomia e Finanza, Università di Brescia
Vacchiano Giorgio – Ricercatore in gestione e pianificazione forestale, Università di Milano
Ventura Francesca – Docente di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Presidente Aiam – Italian Association of AgroMeteorology
Venturi Margherita – Docente di Chimica, Università di Bologna