Da un paio di mesi a questa parte la pandemia di Covid-19 sta portando alla luce in modo sempre più chiaro il contrasto, spesso ai limiti di una conclamata ostilità, tra gli Stati Uniti e la Cina. L’aumento esponenziale del contagio e delle innumerevoli polemiche sull’efficacia della risposta governativa alla pandemia negli Stati Uniti, hanno spinto a più riprese il presidente Trump, il segretario di Stato Mike Pompeo e altri esponenti dell’amministrazione americana a scaricare la responsabilità di quanto sta accadendo negli Stati Uniti in parte sull’operato dell’amministrazione Obama e, in particolare, su Pechino.
La crescente enfasi sulle presunte responsabilità del governo cinese nel non aver impedito la diffusione del contagio oltre i propri confini o, come dichiarato a più riprese da Trump e Pompeo (ma senza fornire prove), che il virus sia stato creato in un laboratorio di Wuhan, è stata giudicata da molti osservatori come un maldestro tentativo di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica americana da un paio di fatti, questi sì, comprovati: dapprima la sottovalutazione dell’impatto pandemico sulla nazione americana e, conseguentemente, l’impreparazione nell’affrontarlo con ripercussioni gravi sulla sanità, l’economia e la stabilità sociale.
Ma i contrasti tra Cina e Stati Uniti sulla pandemia non rappresentano altro che il capitolo più recente, seppur alquanto aspro, nella crescente contrapposizione geopolitica, militare ed economica tra i due Paesi, portata oltremodo alla ribalta dalla guerra commerciale e tecnologica dichiarata da Donald Trump nei confronti del Regno di Mezzo.
Due eventi principali riassumono contestualmente l’offensiva dell’amministrazione americana: l’istituzione nel luglio 2018 di pesanti tariffe d’importazione su un numero tanto ampio quanto vario di prodotti cinesi; l’inclusione di Huawei nella “lista nera” del Dipartimento del Commercio americano, che in pratica proibisce al colosso tecnologico cinese operatività e partnership commerciali negli Stati Uniti. La reazione cinese a queste misure…
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