Tutti a parlare di movida. Intanto accadono cose. In Veneto accade che Crisanti, il virologo che tutti indicano come salvezza del Veneto dica parole che vanno lette con attenzione: «Ci sono meno persone infette, c’è l’uso delle mascherine, la cautela di evitare assembramenti in spazi chiusi. Ma purtroppo – rimarca – queste riaperture sono state fatte senza analisi di rischio. Non siamo in grado di prevedere nulla. Bisognava cercare di capire esattamente quanti sono i casi reali, facendo emergere tutto il sommerso, tutte le persone che telefonano perché stanno male a casa. E invece siamo in mano a guanti, mascherine e bel tempo”. Inoltre, osserva Crisanti, “non condivido tutta questa esecrazione dei ragazzi che non osservano le disposizioni. Sono vittime di messaggi assolutamente incoerenti: prima che le mascherine non servono, poi che devono essere marcate Ce, poi che possono andare anche senza il marchio e alla fine che van bene anche se te le fai da solo». Ottimo, no?
Tutti contro la movida. Intanto Gallera, l’assessore disastroso della disastrosa gestione lombarda, quello che continua a lamentare un clima antilombardo fingendo di non capire che si tratti di un clima antiGallera e antiFontana riesce nella mirabile impresa di dire una castroneria dalle proporzioni epiche riferendosi all’indice di contagio: «0,51 vuol dire che per infettare me bisogna trovare 2 persone infette nello stesso momento». Viene deriso da tutti e lui si difende dicendo di avere semplificato “per facilitare la comprensione”. Solo che non ha semplificato: ha sbagliato. E dire cose sbagliate non aiuta la comprensione così come prendere decisioni sbagliate non aiuta a fermare il virus. Nella sua difesa Gallera se l’è presa con i giornalisti (sai che novità) ed è riuscito a sbagliare di nuovo. Questi sono quelli che poi alla Camera urlacciano se gli si fa notare quanto siano incapaci.
Tutti a parlare di movida e ieri la Lombardia non è nemmeno riuscita ad arrivare in tempo al conteggio delle vittime.
Tutti a parlare di movida e i nuovi untori ora sono i giovani: in Veneto per dire ai giovani cosa non fare hanno confezionato uno spot dei gesti vietati per decreto facendo compiere quei gesti dagli attori. Probabilmente hanno confezionato un decreto regionale per poter infrangere il decreto regionale. Geni.
Tutti a parlare di movida perché in fondo il sogno di alcuni di questi è che la gente stia a casa, esca solo per garantire la produzione, esca solo per spendere soldi senza sostare troppo, giusto il tempo di strisciare il bancomat, esca solo per andare a messa e poi si rintani subito in casa. Solo che non hanno il coraggio di dirlo così.
Buon lunedì.