Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e pulite, condivisione nei Comuni e tra cittadini. È il momento di passare a questo nuovo modello energetico superando le fonti fossili. Un processo che fa risparmiare e crea nuovi posti di lavoro, su cui ha puntato l’Ue

È il momento di accelerare con una seconda “rivoluzione” della generazione da fonti rinnovabili, aprendo finalmente alle comunità energetiche. La prima fase dello sviluppo delle rinnovabili che abbiamo visto all’inizio del XXI secolo ha consentito di cambiare il modello energetico, rendendolo sempre più distribuito e rinnovabile. Sono infatti oggi oltre un milione gli impianti tra elettrici e termici in Italia che troviamo in tutti e 7.911 Comuni, mentre dieci anni fa erano solo 356. Questi impianti hanno permesso di portare il contributo delle fonti pulite rispetto ai consumi elettrici dal 15 al 36%, consentendo di chiudere centrali a carbone e olio combustibile per 13 Gigawatt.

Ma ora deve partire una seconda fase di sviluppo delle fonti rinnovabili e di integrazione nel territorio, una sfida differente e per molti versi più importante. Perché nell’accelerazione degli investimenti indispensabile per arrivare a un sistema al 100% incentrato sulle rinnovabili, possiamo mettere ancora di più al centro il territorio, con le sue risorse rinnovabili e la risposta da trovare alle diverse domande di energia elettrica e termica. Legambiente lo ha raccontato in questi anni attraverso le storie di tanti Comuni rinnovabili delle Alpi che, sfruttando una normativa speciale di un secolo fa per le cooperative, già potevano scambiare energia e hanno realizzato in questi anni progetti innovativi per beneficiare dei vantaggi ambientali ed economici. Ma ora dobbiamo e possiamo fare un passo in più consentendo in tutta Italia la condivisione e autoproduzione di energia, anche perché intorno a questi obiettivi possiamo costruire progetti di innovazione sociale e riduzione delle disuguaglianze.

Questo nuovo scenario è raccontato nel Rapporto Comunità rinnovabili di Legambiente nel quale si raccontano 32 progetti in ogni regione italiana che puntano su questo modello di condivisione e autoproduzione di energia da tecnologie sempre più economiche ed efficienti. Sono cooperative energetiche “storiche” delle Alpi che puntano a diventare a emissioni zero o nuove che nasceranno a Roseto Val Fortore, in Puglia, sfruttando l’energia eolica. Troviamo…

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