Se c’è un settore che pare non sia stato toccato dalla pandemia, è quello delle armi: il business militare non conosce restrizioni. E le aziende italiane sono in prima linea

Settantamila partecipanti e 900 espositori per la più grande fiera di armi del Medio Oriente per scovare potenziali clienti e vendere ognuno i loro ultimi prodotti, dai veicoli corazzati ai missili balistici. Se c’è un settore che pare non sia stato toccato dalla pandemia, è quello delle armi: il business militare non conosce restrizioni. E così dal 21 al 25 febbraio scorso, nel silenzio totale delle istituzioni internazionali che da una parte si preoccupavano di limitare assembramenti e contatti fisici e dall’altra inviavano le proprie aziende al primo grande evento in presenza di Abu Dhabi dallo scoppio del coronavirus, si è tenuta l’Idex, l’International defence exhibition and conference.

Non c’è Covid che tenga dinanzi ai preziosi interessi economici che ruotano attorno al mercato militare. Non è un caso che, sfruttando proprio l’evento, gli Emirati Arabi (uno dei Paesi impegnati nella criminale guerra in Yemen) hanno annunciato, tra le altre cose, contratti pari a 1,36 miliardi di dollari siglati con produttori locali e stranieri per fornire alle proprie forze armate di tutto, dai droni sudafricani all’artiglieria serba. C’è stato, però, anche chi ha deciso di non partecipare, come gli Stati Uniti, il più grande esportatore mondiale di armi. La ragione? Di mezzo, manco a dirlo, non c’è solo il Covid-19, ma soprattutto questioni di politica internazionale, a cominciare dal rapporto dell’intelligence Usa sul principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e sul ruolo che avrebbe avuto nell’omicidio di Jamal Khashoggi, pubblicato proprio – e forse non è solo una coincidenza – durante l’Idex.

Ad essere presente, invece, è stata l’Italia con un padiglione che ha accolto decine e decine di aziende, a cominciare da Leonardo (che ha forti interessi nella zona della penisola araba, tanto da avere una filiale proprio ad Abu Dhabi), Fincantieri, Elettronica, Iveco e Fiocchi munizioni. Non solo. Perché a partecipare c’era anche l’Aiad (Federazione italiana aziende per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), l’associazione che raccoglie tutte le società del settore e membro Confindustria. La presenza dell’Aiad (il cui presidente è Guido Crosetto, attuale coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia) all’evento non è affatto secondaria. A poche settimane dal…


L’articolo prosegue su Left del 19-25 marzo 2021

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