Gli attacchi delle destre contro la gestione della crisi sanitaria del ministro Speranza sono un’operazione di sciacallaggio sulla pelle del Paese

Nel Paese sta montando un clima di tensione che investe le istituzioni, in particolare quelle sanitarie. A metà marzo scorso è stato sventato un attacco incendiario alla sede dell’Istituto superiore di sanità e in questi ultimi giorni, a Brescia, qualcuno ha lanciato una molotov contro un centro di vaccinazione. Episodi che si sommano alle volgari minacce di morte di cui è stato vittima il ministro della Salute Speranza e che disegnano un quadro allarmante. Spetterà alla magistratura accertare le responsabilità e mi auguro che avvenga in fretta, ma c’è una riflessione che sta tutta in capo alla politica e ai suoi rappresentanti e che va affrontata col coraggio di dire alcune verità. C’è chi soffia sul fuoco della rabbia.

Gli attacchi, reiterati e scomposti, di Matteo Salvini e della destra contro la gestione dell’emergenza sanitaria che fanno di Roberto Speranza il principale bersaglio degli “aperturisti”, sono un’operazione di vero e proprio sciacallaggio sulla pelle del Paese. Chiariamoci subito su questo punto: tutti vogliamo ripartire. Tutti vogliamo “tornare a vivere” e siamo consapevoli della sofferenza che attraversa cittadini, attività economiche, lavoratrici e lavoratori il cui destino è appeso alla possibilità di una ripresa. Non lo faremo a forza di imprecazioni contro la “dittatura sanitaria” e solleticando la pancia di una insofferenza diffusa che nelle sue declinazioni più violente può rappresentare un rischio altissimo per la nostra democrazia.
Questa fase richiederebbe coesione e responsabilità da parte delle forze che pur con le loro profonde differenze sostengono il governo Draghi. Non è più ammissibile che ci sia chi sta con …

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L’autore: Francesco Laforgia è senatore eletto nel 2018 nelle liste di Liberi e uguali. Nel 2019 non rinnova l’adesione ad Articolo uno e fonda, assieme al deputato Luca Pastorino e agli “autoconvocati di Leu”, il movimento politico èViva!


Il reportage da Niamey prosegue su Left del 9-15 aprile 2021

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