Il suono dell’oud arabo insieme a linguaggi espressivi diversi, dal rock alternativo al funky. Ecco Rise, il nuovo Ep di Elle, nome d’arte di Luciano Sacchetti. Che dice: «Questo mio lavoro rappresenta una spinta a reagire e ad alzare la testa contro il pensiero dominante»

Elle – nome d’arte di Luciano Sacchetti – è un musicista, cantautore e produttore italiano attualmente residente in Scozia nell’hinterland di Glasgow, in una casa-studio che si affaccia direttamente sull’oceano Atlantico. Dopo il suo debutto nel 1999 per alcune major come Bmg ed Emi, negli anni successivi ha ampliato i propri orizzonti pubblicando i suoi album in Italia, Francia e Germania. Muovendosi nell’ambito dell’ampia corrente della scena alternativa indipendente, a partire dal 2004 si è rivolto progressivamente ad un pubblico più esigente, scrivendo e producendo musiche per film e televisione, producendo artisti e studiando l’Oud e le musiche mediorientali presso il conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza. A partire dal 2016 si è inoltre impegnato in un progetto umanitario in musica a sostegno dei bambini siriani rifugiati Farida e Bashir in collaborazione con Intersos, una delle più importanti organizzazioni non governative. Nel 2018 si è unito al coraggioso progetto di Flavio Ferri di Delta V per l’apertura di uno studio di registrazione a Barcellona; da questa collaborazione è nata la produzione dell’Ep End of the world uscito prima della pandemia, alla fine del 2019. E il 29 ottobre scorso è stato pubblicato su tutte le piattaforme in streaming il suo nuovo singolo, Rise.

Elle, come è nato il progetto Rise e come si inserisce nell’arco della sua produzione?
Questo lavoro è la logica evoluzione – anzi, direi una vera e propria spinta alla ripresa – dopo la pausa forzata della pandemia, del lavoro iniziato insieme a Flavio Ferri nel precedente Ep End of the world. Si tratta di un progetto per me molto importante, perché, sebbene sia un Ep di sole tre tracce, segna però un punto di ripartenza e getta le basi per un lavoro a lungo termine che sto facendo da quando mi sono trasferito qui in Scozia. Sto lavorando per rafforzare il progetto che ho già impostato, sia a livello di diffusione, social, media e stampa nel Regno Unito, sia per la produzione di un videoclip da realizzare a gennaio. I brani infatti sono tutti in inglese e la loro lavorazione, sia dal punto di vista artistico che promozionale, punta all’obbiettivo di raggiungere un riverbero internazionale. Infine, se tutto andrà in porto come previsto, avrò la possibilità per sostenere la produzione di un follow up da pubblicare in primavera. Debbo sottolineare che si tratta di un lavoro indipendente, che è nato e vive grazie alla costante e tenace collaborazione di persone eccezionali, con le quali si è instaurato un rapporto umano, prima ancora che tecnico o professionale, che è…

Nella foto di Marta Rossato: Elle 


L’articolo prosegue su Left del 7-13 gennaio 2022

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