Il gas e il nucleare sono fonti energetiche verdi su cui investire denaro pubblico. Non è la pubblicità di questa o quella multinazionale fossile o nucleare, ma la solenne e pessima decisione del Parlamento europeo. La pacifica protesta per le ordinate strade di Strasburgo è arrivata fino al palazzo-fortezza, sede del Parlamento, ma non ha convinto 328 parlamentari che hanno così votato a favore della proposta della commissione europea sulla tassonomia, in 278 si sono espressi contro e 33 sono state le astensioni.
“No gas! No nuke!” hanno gridato migliaia di giovani, allegri e pieni di colori, ma anche molto arrabbiati perché sentivano che quel voto sottraeva loro il futuro. La loro protesta però non è stata sufficiente a convincere la maggioranza dei parlamentari europei che gas e nucleare sono invece energie da cui bisogna liberarsi il prima possibile, viste le indiscutibili e frequenti manifestazioni del cambiamento climatico. Il gas perché incendia la terra e la sua scarsità provoca guerre, il nucleare perché pericoloso e troppi sono gli esempi della sua ingovernabilità per dar retta a chi lo ripropone vendendo fumo su una nuova generazione di reattori che invece non esiste. Una volta per tutte va detto che l’atomo civile serve solo per abbattere i costi di quello militare.
La storia di questa incredibile operazione eco-furba, lungamente perseguita dalle lobby di gas e nucleare e accettata dalla Commissione europea, l’abbiamo…
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