A Bolzano, una città piena di turisti e mercatini per le feste di fine anno, un giovane egiziano arrivato dalla rotta balcanica ha chiesto aiuto ma i dormitori erano tutti pieni. Da tempo l'associazione Bozen solidale aveva lanciato l'allarme sulla mancanza di strutture di accoglienza

Poiché i poveri e i disperati non devono rovinare il clima natalizio e non possono fare ombra agli addobbi e alle luci Ali, giovane egiziano di vent’anni arrivato in Italia dopo avere percorso la rotta balcanica e avere scavalcato il confine al Brennero, ha deciso di andare a morire nel suo giaciglio improvvisato in periferia, nella zona Fiera, a Bolzano.

L’associazione Bozen solidale da tempo denuncia l’inospitalità (in questo caso mortale) di una città che in queste ore pullula di turisti e mercatini. Nel mirino dell’associazione c’è la circolare Critelli del 2016, emanata dalla Provincia autonoma, che prevede l’accoglienza soltanto per chi è inviato direttamente dal ministero dell’Interno. Per chi arriva a Bolzano autonomamente, come il giovane morto assiderato venerdì notte, ci sono soltanto i due centri di accoglienza comunali di via Comini ed ex-Alimarket, ormai con posti esauriti da tempo.

Alì prima di morire aveva bussato all’Infopoint di Volontarius appena il giorno prima della tragedia proprio per chiedere un posto letto. «Quel ragazzo aveva chiesto un posto letto ma gli era stato spiegato che tutti i dormitori erano già pieni e che sarebbe stato possibile quindi inserirlo nella già lunghissima lista d’attea, composta da circa 170 persone. Il suo nome – spiega Davide Monti, presidente della cooperativa sociale River Equipe che fa capo a Volontarius in un’intervista al Corriere del Veneto – è stato poi inserito nella lista il giorno successivo, giovedì». Sullo stesso giornale Matteo De Checchi, di Bozen Solidale, afferma: «In città ci sono più di 250 persone senzatetto. Questi numeri sono stati spesso contestati dai politici, ma invece sono cifre vere e certificate anche dalle liste di attesa dei migranti che chiedono di poter dormire in una struttura. Molti di loro lavorano, ma non riescono a trovare case in affitto a prezzi ragionevoli. Una decina di giorni fa noi avevamo organizzato un presidio chiedendo di trovare una soluzione perché c’era il rischio che ci scappasse il morto. Purtroppo è accaduto davvero. Chiediamo più strutture di accoglienza ma anche di smetterla di effettuare sgomberi dei ripari di fortuna».

Chi sia Alì non lo sappiamo. Ora dovranno esser effettuati tutti gli accertamenti per risalire alla sua identità. Da morti, per uno scherzo del destino, in Europa si smette di essere invisibili e le istituzioni sono costrette a occuparsi di loro. Se si imparasse come entrare in Europa da morti, se ci pensate, sarebbe la soluzione perfetta.

Buon lunedì.

Nella foto da Bozen solidale: Questo è il mio letto

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.