Dal progetto politico eco-socialista alle tecniche della riconversione "green", "La risposta", il libro dell'attivista ambientalista affronta con passione e competenza le questioni cruciali della transizione ecologica. Un bagaglio di conoscenze fondamentali per il movimento ecologista

La risposta è la prima fatica letteraria di Mauro Romanelli, storico attivista ecologista toscano con un lungo passato nella politica provinciale e regionale. Già dal titolo si intuiscono alcune delle caratteristiche più distintive della sua personalità: la passione per le battaglie ambientaliste coniugata con la fiducia nella capacità dell’attivismo ecologista di poter rispondere ai grandi interrogativi davanti ai quali ci pone la crisi climatica.
Romanelli è stato tra i primi e tra i più caldi sostenitori dei nuovi movimenti per il clima, come Fridays for Future (quello da cui provengo). Fin dall’inizio ha sempre messo a disposizione la sua grande esperienza per supportare noi giovani attivisti, fornendoci consigli come farebbe un fratello più grande senza mai l’intento di prevaricare o scadere nel paternalismo. È grazie a lui se si è costituito il primo grande coordinamento delle realtà ecologiste, da Legambiente a Extinction Rebellion, che si batte per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili.

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Per tutti questi motivi, il libro La risposta (Youcanprint) ha da subito incuriosito molti di noi: personalmente immaginavo che fosse un ‘manuale di istruzioni’ su come attuare la riconversione energetica in Italia. Invece, sfogliandolo, mi sono accorto che si trattava di molto di più.
In questo breve saggio, Romanelli riesce a mettere in fila una serie di questioni che spaziano dall’ingegneria energetica, alla filosofia, alla politica. In un capitolo si analizza dettagliatamente lo stato dell’arte delle batterie, in un altro si delinea il progetto politico eco-socialista dei prossimi vent’anni, in un altro ancora si ragiona sul paradosso di Fermi. Proprio grazie alla sua passione e alla sua esperienza, Romanelli riesce ad essere visionario sia sul versante politico-strategico che su quello tecnico-scientifico. Una combinazione necessaria, ma assai rara nel mondo del movimentismo ecologista italiano.

In questi anni sono stati pubblicati molti libri che analizzano le possibili risposte di un Paese come il nostro alla crisi climatica, segno che l’opinione pubblica ha finalmente realizzato il pericolo che stiamo correndo ed è alla ricerca di soluzioni. Ma pochi volumi forniscono delle risposte così dirette, approfondite ma facilmente comprensibili come fa l’autore del libro. Tutte le questioni più dibattute e divisive vengono affrontate “di petto”, senza lasciare nulla di sottinteso, anche laddove può sembrare rischioso esporsi in maniera netta.

Il ruolo che ha avuto Romanelli nella crescita dei giovani movimenti ecologisti è stato importante e lo è tuttora, ma non è solo per questo che il suo testo è stato così apprezzato nel nostro ambiente. Anzi, a volte, nonostante abbia meno della metà dei suoi anni, mi trovo in difficoltà a condividere l’ottimismo e la fiducia che Romanelli nutre nella società o quantomeno nei settori più consapevoli di essa, di fronte alla catastrofe imminente. Tuttavia, libri come questo permettono di capire che siamo ancora padroni del nostro destino: la transizione ecologica è possibile, è necessaria, è l’unica via per garantire un futuro a noi e alle generazioni future. Abbiamo “la risposta”, il grande compito che ci attende è quello di diffonderla e di trasformarla in realtà.

L’autore: Luca Sardo è attivista di Fridays for future Torino