Al Senato un importante incontro sul tema della libertà di stampa chiedendo più spazi nel servizio pubblico per i temi della pace e della nonviolenza. Con la partecipazione di left, insieme ai vertici dell'Ordine dei giornalisti e della Fnsi

Video della tavola rotonda

Una proposta per il Servizio Pubblico su media e racconto della guerra
Su iniziativa della Presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia

martedì 25 giugno alla Sala CAPITOLARE
Senato della Repubblica – Piazza della Minerva 38, Roma

Ha introdotto
Barbara Floridia
Presidente della commissione di vigilanza RAI

Sono intervenuti
Carlo Bartoli, presidente Ordine dei giornalisti
⁠Vittorio Di Trapani, presidente Federazione nazionale stampa italiana
⁠Monica Pietrangeli, esecutivo Usigrai
⁠Enzo Nucci, Articolo 21
⁠Manuele Bonaccorsi, cdr Approfondimento Rai
⁠Max Brod, giornalista Approfondimento Rai
Roberto Zuccolini, Comunità di Sant’Egidio
⁠Francesco Vignarca, Coordinatore campagne Rete italiana pace disarmo
Simona Maggiorelli, direttrice di Left

 

A oltre due anni dall’inizio del conflitto in Ucraina e con l’aggravarsi di altre crisi, come quella a Gaza, la voce di chi chiede con forza la pace e il dialogo latita negli studi televisivi, dove si costruiscono troppo spesso parterre senza la voce dei pacifisti.
Ovunque il dibattito pubblico è animato quotidianamente dal tema della guerra. Eppure, i rappresentanti dei movimenti nonviolenti non sono quasi mai interpellati, le associazioni pacifiste non compaiono tra gli ospiti dei talk televisivi, l’analisi degli scenari è affidata quasi sempre alla voce unica degli analisti geopolitici se non direttamente a militari ed ex militari. Diventa così difficilissimo immaginare percorsi di pace, sviluppare un dibattito che informi i cittadini sulle alternative al bellicismo, stimolare la politica e la diplomazia a costruire quei tavoli e quei confronti necessari a far cessare i conflitti senza ulteriore spargimento di sangue.
La proposta nasce nell’ambito del panel organizzato dai sottoscrittori dell’appello “Diamo voce alla pace” dopo due anni dalla sua prima pubblicazione. “Da sempre l’informazione italiana è votata al pluralismo e all’equilibrio informativo, ma se in tempo di pace l’equilibrio si svolge nelle dinamiche tra maggioranza e opposizione, sindacati e imprenditori, procura e avvocati difensori e così via, in tempo di conflitto dobbiamo urgentemente rivedere i nostri schemi. In tempo di conflitto l’unico contraddittorio all’altezza della guerra: è la pace” recita l’appello.
Nel solco della mission Rai, si individua quindi un necessario adeguamento del concetto di pluralità delle voci e garanzia di contraddittorio, in un nuovo scenario mondiale nel quale i mezzi d’informazione si occupano per ore del tema della guerra. Uno standard necessario per una comunicazione pubblica all’altezza dei tempi che stiamo vivendo. Così al pari dell’iniziativa “No Women No Panel” – che su impulso dalla Commissione europea per una rappresentazione paritaria ed equilibrata nelle attività di comunicazione, è stata sottoscritta dalla Rai – si inaugura la campagna “No Peace No Panel” per una rappresentazione paritaria ed equilibrata delle opinioni sulla guerra nei dibattiti tv e non solo. Un nuovo decalogo che nasce nel tentativo di colmare le attuali carenze nel sistema informativo italiano.