Le convinzioni religiose e antiscientifiche non dovrebbero dettare le norme di Stato. La gestazione per altri, al contrario di ciò che sostiene la nuova legge italiana, può diventare un atto di solidarietà di una donna verso un’altra donna. Perché vietarla in questi casi?
La definizione reato universale la dice lunga sulle intenzioni dei legislatori nel proporre questa legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 18 novembre scorso e meglio nota come la legge sulla gravidanza surrogata o gestazione per altri.
Si tratterebbe di un reato universale come la guerra e la pedofilia ovvero qualcosa che universalmente tutti riconoscono essere qualcosa di gravissimo.
Invece le cose non stanno così.
La parola “universale” sta lì solo nel tentativo di confondere, di spaventare, di minacciare, infatti in tanti Paesi a cominciare dagli Stati Uniti viene permesso questo tipo di intervento e quindi neppure in questo senso si può parlare di reato universale.
Questo governo sembra avere un progetto culturale oltre a quello politico e questa legge sembra situarsi in questo solco. Ma perché tanta enfasi su un argomento che dovrebbe essere strettamente privato? Si tratta in definitiva di una possibilità che la tecnica offre alle coppie sterili per procreare con l’aiuto di una donna che accetta di farlo ovviamente liberamente e non costretta in alcun modo. In questo ultimo caso il reato sarebbe di chi costringe la donna, potrebbero essere organizzazioni più o meno criminali che speculano su questi aspetti e la legge qui potrebbe giustamente intervenire.
Vogliamo qui cercare di fare chiarezza su un argomento che purtroppo è sempre stato il campo di battaglia di ideologie e convinzioni che non dovrebbero dettare le leggi e tantomeno scatenare crociate nel terzo millennio. La Chiesa cattolica in particolare cerca ancora di imporre le sue idee alla scienza e purtroppo in Italia ha ancora un largo seguito.
Come scrive con grande semplicità e chiarezza sul numero in uscita della rivista Il sogno della farfalla la ginecologa Anna Pompili, ci sono tre parole che vengono considerate sinonimi ma per la scienza non lo sono affatto: l’embrione non è un feto e questo non è un bambino.
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