«Ci sono soluzioni concrete che vanno attuate subito» dice Tozzi. Ecco quali sono
C’è chi nega il climate change, chi minimizza i disastri ambientali, chi se la prende con le auto elettriche e chi con la carne coltivata. La resa a costoro non è un’opzione, dice il geologo e saggista Mario Tozzi al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Una percentuale compresa tra il 97% e il 99% della comunità scientifica globale di esperti concorda che il cambiamento climatico esiste e che è dovuto alle attività antropiche. Nonostante questo, il negazionismo climatico è molto diffuso. Forse la comunità scientifica globale non sa comunicare bene?

No. La comunità scientifica fa il suo, comunica bene. Certo, la causa della diffusione di disinformazione può anche essere attribuita agli scienziati, che non gestiscono la comunicazione di questi temi in prima persona, ma fare questa operazione sarebbe disonesto a livello intellettuale. La colpa è degli organi di comunicazione che non hanno fatto quello che avrebbero dovuto fare, cioè, divulgare i temi relativi ai cambiamenti climatici con rigore e attenzione, senza dare spazio a posizioni antiscientifiche o pseudo-scientifiche.

Questo articolo è riservato agli abbonati

Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivista
Se sei già abbonato effettua il login