Il boom degli affitti brevi ha svuotato i centri storici, alzato i prezzi delle locazioni lunghe e reso difficile vivere stabilmente nelle grandi città. A pagarne le spese sono in primis gli studenti fuori sede e i giovani lavoratori stretti tra lavoro povero, precarietà e futuro incerto

«Non posso decidere autonomamente la mia vita, ormai. Nemmeno quella affettiva, volendo. Perché se sei single, automaticamente non puoi permetterti una vita tua, non riesci a garantirti nemmeno una minima stabilità economica». Sono le parole di Ludovica, educatrice di 32 anni, con due lauree umanistiche e almeno dieci anni di esperienza nel mondo del lavoro. Oggi ha un contratto a tempo determinato come docente non di ruolo, con uno stipendio di 1.200 euro mensili, in scadenza a giugno, senza certezze sul suo futuro lavorativo. Vive in subaffitto, una condizione che le nega i diritti basilari di chi paga regolarmente una locazione. Senza quasi alcun preavviso e a seguito di una discussione con la sublocatrice, verrà sfrattata a maggio.

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