Con passione intellettuale e il rigore dello storico, Angelo d’Orsi ci propone, in un pamphlet lucido e illuminante, una narrazione degli ultimi decenni, caratterizzati dal trionfo del neoliberismo, che si è imposto a livello globale come sistema non solo economico, ma anche sociale e culturale. Il libro si intitola Catastrofe neoliberista. Il regime che ha devastato le nostre vite ed è stato pubblicato da Lad edizioni. La data periodizzante da cui comincia questo percorso, è quella simbolica del 9 novembre 1989, quando il mondo assiste con intensa empatia, alla “caduta del muro di Berlino” a cui segue, due anni dopo, lo sgretolamento dell’Unione Sovietica, che chiude l’epoca dell’equilibrio del terrore che aveva caratterizzato gli anni della guerra fredda; qualcuno teorizzò, allora, la “fine della storia”, ossia la pacificazione del mondo occidentale guidato dall’unico attore rimasto in campo - gli Usa - che avrebbe garantito, attraverso l’affermazione della società capitalistica e del libero mercato, anche la conquista della democrazia liberale.
Nel proemio, “Fine della storia?”, d’Orsi chiarisce la metodologia di cui si avvale: facendo ricorso ai due pilastri dell’attività storiografica, la periodizzazione e la ricerca delle cause, egli intende «raccontare e analizzare la globalità del mondo nell’epoca post-1989», dominato da conflitti permanenti (un vero e proprio military-industrial complex), dall’aumento esponenziale Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivistaQuesto articolo è riservato agli abbonati
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