L’arresto per opinione pericolosa è solo l’ultimo atto di un gorgo di autoritarismo repressivo che soffia sull’Europa. Qualcuno l’ha introiettato, il genocidio

“Disperato gesto di un disoccupato. Si brucia vivo padre di cinque figli”. Una lezione di semantica applicata all’informazione. Ma mi pare evidente che la parola “disperato” è gonfia di valori polemici. Se poi me la unisce alla parola “disoccupato”, beh allora ci troviamo di fronte a una vera e propria provocazione, ma compiuta la quale tu prendi questo povero uomo di lettore e gli sbatti in faccia cinque orfani e un cadavere carbonizzato. No, dico, cosa vogliamo farne di questo povero uomo di lettore? Un nevrotico? Che dia fuoco a lui, al giornale, a tutto quanto?

La scena qui sopra è del film “Sbatti il morto in prima pagina”, diretto da Marco Bellocchio, uscito nel 1972. Questo povero uomo di lettore ieri è stato coperto da titoli che hanno raccontato come Greta Thunberg sia stata arrestata a Londra “durante una manifestazione pro-Pal”. È il titolo perfetto. C’è l’evocazione di sedicenti manifestazioni con il retrogusto di disordini e devastazioni e c’è la faccia di Thunberg che solletica i mostri da tastiera. Tutto a puntino. 

Peccato che Thunberg fosse semplicemente seduta sul marciapiede tenendo un cartello in mano: “I support the Palestine Action prisoners. I oppose genocide” (“Sostengo i prigionieri di Palestine Action. Mi oppongo al genocidio”). La polizia è intervenuta appellandosi al Terrorism Act britannico  che ha messo fuori legge il gruppo Palestine Action. 

L’arresto per opinione pericolosa è solo l’ultimo atto di un gorgo di autoritarismo repressivo che soffia sull’Europa. Qualcuno l’ha introiettato, il genocidio. 

Buon mercoledì. 

foto wikipedia